Reddito di cittadinanza, 500 mila poveri fantasma: scoraggiano importi bassi e lavoro nero

Duecentosettanta mila famiglie deluse a maggio. Cinquecento mila adesioni mancate. Centoventi mila nuclei in attesa di essere avviati verso un percorso lavorativo che ancora non...

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Duecentosettanta mila famiglie deluse a maggio. Cinquecento mila adesioni mancate. Centoventi mila nuclei in attesa di essere avviati verso un percorso lavorativo che ancora non c'è. A meno di due mesi dal lancio, per il reddito di cittadinanza è già tempo di bilanci: il voto europeo di domani esprimerà di riflesso anche un giudizio sulla misura chiave dei Cinquestelle. I vertici del M5S temono l'effetto boomerang.


Reddito di cittadinanza, arriva il simulatore Inps per sapere quanto ti spetta

Con il loro cavallo di battaglia puntavano a entrare nelle case di 3,5 milioni di italiani prima delle elezioni, ma per adesso il reddito di cittadinanza è stato riconosciuto a circa 480 mila famiglie, corrispondenti a poco più di un milione di beneficiari effettivi e a meno della metà dei nuclei che erano stati stimati in entrata in principio, ovvero 1,3 milioni. Per giunta il sussidio di marca grillina, che doveva abbattere la povertà e favorire l'inclusione sociale, a causa dei bassi importi erogati su decine di migliaia di card in circolazione ha avuto finora un impatto fortemente divisivo: su circa 270 mila tessere, il 60% delle carte elettroniche rilasciate tra la fine di aprile e l'inizio di maggio, sono stati depositati meno di 500 euro.

Acer in fundo, la misura dei Cinquestelle doveva indirizzare verso percorsi lavorativi un sussidiato ogni quattro, ma è ancora tutto fermo: sebbene siano stati individuati i primi 120 mila nuclei da avviare verso i patti per il lavoro, le convocazioni nei centri per l'impiego non avverranno prima della fine di giugno stando alla timeline comunicata recentemente dal presidente dell'Anpal Domenico Parisi. Risultato? Il reddito di cittadinanza ha creato uno stuolo di scontenti, ottenendo per adesso l'effetto inverso rispetto a quello sperato dal M5S.

IL PERCORSO
Il Movimento 5 Stelle ha varato la sua misura con lo stesso tempismo con cui prima delle elezioni europee del 2014 l'ex premier Matteo Renzi tagliò il nastro degli 80 euro, all'alba di quel 40% rimasto nella storia del Partito Democratico. Ma a differenza del precedente bonus, questo sembra erodere il consenso del M5S anziché accrescerlo. Per provare a invertire la tendenza, i pentastellati in questi giorni hanno persino diffuso una serie di video a scopo pubblicitario con protagonisti alcuni beneficiari soddisfatti dal sussidio. Gli insoddisfatti, però, appaiono essere decisamente più numerosi: sulle 480 mila famiglie che hanno avuto accesso al beneficio a maggio, solo 200 mila hanno ottenuto importi superiori a 500 euro e di queste appena la metà ha ricevuto una card con un plafond di spesa pari o maggiore a 750 euro. I nuclei delusi, al contrario, orbitano attorno ai 270 mila: 137 mila famiglie hanno ricevuto somme comprese tra 300 e 500 euro, 74 mila famiglie hanno ottenuto importi tra 100 e 300 euro, 27 mila famiglie hanno intascato somme tra 50 e 100 euro, altre 34 mila si sono dovute accontentare di 40-50 euro.

GLI ASSENTI
Tanti, invece, hanno letteralmente snobbato il reddito cittadinanza: dopo le europee la platea coinvolta dovrebbe arrivare a quota 750 mila nuclei, considerato che le domande pervenute all'Inps alla fine di aprile erano un milione mentre il tasso di rifiuto si aggira intorno al 75%. A conti fatti, dunque, mezzo milione di famiglie non ha ancora risposto presente all'appello dei CinqueStelle, pur disponendo dei requisiti economici richiesti. «I bassi importi erogati sulle card rilasciate all'inizio del mese hanno colpito molte famiglie con figli piccoli, tra le categorie che risultano al momento più svantaggiate dal reddito di cittadinanza. Proponiamo di usare il tesoretto derivante dalle mancate adesioni, che stando alle stime del governo Conte dovrebbe ammontare a circa un miliardo di euro, per riequilibrare la misura e rivedere tempestivamente le scale di equivalenza in modo tale che ai nuclei con minori vengano elargite cifre più generose rispetto a quelle attuali», protesta il presidente nazionale delle Acli Roberto Rossini.


Nel frattempo, continuano a emergere casi di beneficiari che hanno ricevuto importi ben distanti dai 780 euro a lungo promessi dai pentastellati e che ora si dicono pronti a rinunciare al sussidio beffa: il canale telematico attraverso cui trasmettere le domande di disdetta all'Inps ancora non è stato allestito, ma in compenso è in arrivo online (sul sito dell'istituto di previdenza) un simulatore che consentirà a chi è interessato di calcolare in anticipo la somma a cui avrebbe diritto. Per ridare appeal alla misura verrà anche allargata la lista delle spese autorizzate: oltre a farmaci e beni alimentari, si potranno acquistare smartphone, elettrodomestici, mobili, vestiti, libri, giocattoli e non solo. Il lifting, però, farà effetto solo dopo le europee. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero