Pensioni alte, ecco i tagli: dal10 al 40% sulla parte oltre i 90mila euro

Un taglio per cinque anni, dal 10% al 40%, per le cosiddette pensioni d'oro, superiori ai 90mila euro. Lo prevede un emendamento alla manovra presentato dal capogruppo M5s al...

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Un taglio per cinque anni, dal 10% al 40%, per le cosiddette pensioni d'oro, superiori ai 90mila euro. Lo prevede un emendamento alla manovra presentato dal capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli. Il taglio risparmia gli assegni maturati «interamente con il sistema contributivo» ed è scaglionato in cinque fasce: il 10% per la parte degli assegni che supera i 90mila lordi (equivalenti a circa 4.500 euro netti al mese); il 20% tra i 130mila e i 200mila euro; il 25% tra i 200mila e i 350mila; il 30% tra i 350 e i 500mila euro; il 40% oltre il mezzo milione.


Il taglio così ipotizzato su una pensione di 100mila euro lordi l'anno si traduce in una riduzione di mille euro l'anno, pari a meno di 100 euro lordi al mese, un importo poco significativo su un assegno di 4.500 euro netti al mese. Su una pensione di 200mila euro lordi l'anno il taglio inciderà invece per circa 25mila euro lordi, pari a circa 1000 euro netti al mese (ma su un assegno netto di circa 9mila euro al mese).

Tasse ridotte a un forfait del 7% per 5 anni invece per i pensionati residenti all'estero da almeno 5 anni che scelgano di venire, o tornare, in Italia, ma nelle Regioni del Sud, Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia. Lo prevede un emendamento alla manovra della Lega a prima firma Bagnai depositato in commissione Bilancio del Senato che replica il 'modello Portogallò invocato da Matteo Salvini in estate. Le maggiori entrate sono destinate all'istituzione di poli universitari tecnico scientifici nel Mezzogiorno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero