A un passo dal traguardo, tutto rischia di saltare. Uno scontro durissimo tra Pd e M5s, con Iv pronta a metterci il carico, fa tornare in bilico la «quasi intesa»...
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Quota 100, Di Maio: «Abolirla? Fantasia di Italia Viva». Renzi insiste: «Più risorse ai figli»
Tra le risorse resta però l'ipotesi di un mini slittamento delle finestre per andare in pensione con quota 100: Renzi dice che per lui la misura andrebbe abolita, il Pd è per un rinvio delle uscite, il M5s alza un muro. Tra le coperture, sostengono da Italia viva, in mattinata spunta anche la cancellazione degli 80 euro, con la trasformazione in una detrazione: Luigi Marattin dice no a nome dell'ex premier. Ancora: i renziani accusano gli alleati di volere inserire la sugar tax e una tassa sui diesel, i 5s denunciano un blitz per tassare le Sim card dei telefonini.
E rispunta la sugar tax.
Tutte ipotesi che ad ora sembrano tramontate. Ma passano le ore, cresce il caos. L'insofferenza pentastellata inizia a filtrare mentre Gualtieri riceve i segretari di Cgil, Cisl e Uil al ministero dell'Economia: illustra il piano da 6 miliardi di taglio alle tasse sul lavoro dal 2021 (3 miliardi nel 2020) e apre a uno sblocco, seppur minimo, dell'indicizzazione delle pensioni (rivalutazione piena da 1500 a 2000 euro). Ma al M5s non va giù che in legge di bilancio manchi il salario minimo da 9 euro. «Vogliono fare una marchetta alla Cgil - dice una fonte pentastellata - e dare 40 euro in più per poi tassare le imprese di tre miliardi. Ma devono ricordare che i numeri in Parlamento sono i nostri». Da Italia viva si ascolta lo stesso refrain: «C'è un'impostazione 'comunistà per cui fai tutte micro misure ma avremmo dovuto mettere 3 miliardi tutti sulla famiglia». Franceschini riunisce i ministri Dem: «Per noi è irrinunciabile l'aumento degli stipendi grazie alla riduzione delle tasse». Lo scontro tra M5s e Pd è anche sul carcere agli evasori. Di Maio lo dice da Lussemburgo: vuole che nel decreto fiscale ci sia un inasprimento delle pene per gli evasori e anche la confisca dei beni sul modello di quelli mafiosi. Ma i dubbi sono numerosi negli altri partiti di maggioranza: per ora il M5s respinge la mediazione di Zingaretti che mirava ad affrontare la questione evasori in un ddl collegato.
Quota 100, l'Inps: «Adesione inferiore alle attese. Due miliardi di risparmi nel 2020 e nel 2021»
Si combatte norma su norma. I renziani si oppongono a un obbligo di doppio conto corrente per le partite Iva nel dl fiscale. Il M5s dice no a un intervento retroattivo sulle detrazioni, ma dal Pd ribattono che ogni misura sarà per il futuro. Sembra mettere d'accordo tutti l'istituzione di un fondo per la famiglia, viatico all'assegno unico per i figli. Ma su come realizzare poi l'assegno già si litiga e ci si contende la paternità della misura. È tarda sera quando i rappresentanti dei partiti arrivano a Palazzo Chigi per un vertice che era stato ipotizzato a ridosso del Consiglio dei ministri, quando apprendono della sconvocazione. Un vertice potrebbe esserci in mattinata o più probabilmente nella sera di martedì, dopo il ritorno di Conte dall'Albania. E non si esclude che alla fine il governo approvi solo il documento programmatico di bilancio, che va inviato a Bruxelles entro la mezzanotte del 15 ottobre. L'unica certezza è che la «compattezza» della maggioranza di cui Conte aveva parlato da Avellino appare una chimera. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero