Leonardo Del Vecchio, le tre mogli, i sei figli: A Nicoletta va il 25% di Delfin, la cassaforte dell'impero

La società a cui fa capo tutto l'impero di Del Vecchio è la Delfin. In base a quanto stabilito dal fondatore di Luxottica, alla moglie Nicoletta Zampillo va il 25% della società, mentre ai sei figli spetta il 12,5% ciascuno.

Leonardo Del Vecchio, morto il 27 giugno all'età di 87 anni, lascia un patrimonio stimato in circa 30 miliardi di euro che spazia dal colosso degli occhiali...

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Leonardo Del Vecchio, morto il 27 giugno all'età di 87 anni, lascia un patrimonio stimato in circa 30 miliardi di euro che spazia dal colosso degli occhiali Essilorluxottica, alle partecipazioni finanziarie in Generali e Mediobanca, agli immobili della francese Covivio. Una eredità che ora andrà divisa fra gli eredi secondo un piano di successione già definito. 

La famiglia

Del Vecchio, nato a Milano il 22 maggio 1935 e cresciuto dai Martinitt dopo essere rimasto orfano del padre, ha sei figli avuti da tre mogli. Claudio, Marisa e Paola, nati dal primo matrimonio con Luciana Nervo. Leonardo Maria, avuto dalla seconda moglie Nicoletta Zampillo (che ha sposato nel 1997 e, dopo un divorzio del 2000, ha risposato nel 2010) e Luca e Clemente, nati dalla relazione con Sabina Grossi, ex manager di Luxottica, che però non ha mai sposato.

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La cassaforte

La società a cui fa capo tutto l'impero di Del Vecchio è la Delfin. In base a quanto stabilito dal fondatore di Luxottica, alla moglie Nicoletta Zampillo va il 25% della società, mentre ai sei figli spetta il 12,5% ciascuno. La governance è stata però definita in modo che ogni decisione strategica venga presa con l'accordo di tutti e tre i rami della famiglia. «Il cda di Delfin è composto da cinque persone, me incluso, e per cambiarlo occorre l’88% dei voti, in pratica gli azionisti devono essere tutti d’accordo», ha detto in una intervista di qualche anno fa.

I figli tuttavia non avranno la gestione operativa del gruppo, che resta in mano ai manager al vertice della Delfin e delle controllate. Al posto di Del Vecchio ora nel consiglio della holding dovrebbe andare il delfino e braccio destro dell'imprenditore, Francesco Milleri, classe 1959, che continuerà a guidare come amministratore delegato anche Essilorluxottica.

Figli lontani dall'azienda

Del Vecchio era noto anche per aver tenuto sempre lontani gli eredi dalla guida del suo impero. «A mio parere i figli non devono avere responsabilità apicali in azienda e non devono sedere in cda - ha spiegato una volta -. La ragione è molto semplice, un manager lo puoi licenziare, anche se costa parecchio, un figlio no».

Le partecipazioni finanziarie

Se per Essilorluxottica non sembrano profilarsi scossoni al vertice (e in Borsa ieri il titolo ha reagito alla notizia della morte di Del Vecchio con un leggero rialzo), resta invece da vedere ora cosa succederà alle partecipazioni finanziarie e in particolare al 10% circa posseduto in Generali e al 19% in Mediobanca (quote che da sole valgono quasi 4 miliardi ai prezzi attuali di Borsa). Del Vecchio ha sempre investito in una logica industriale di lungo periodo. Si vedrà se anche i figli confermeranno la stretegia portata sempre avanti dal padre.

 

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