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La contrazione tendenziale della produzione industriale del 7,2% registrata dall'Istat ad aprile è la più ampia da quasi tre anni. Per trovare un calo superiore, nei dati corretti per il calendario, bisogna tornare a luglio 2020, nella fase 2 dell'emergenza pandemica, quando la flessione era stata dell'8,3%.
«Una Caporetto, sia per le nostre imprese che per il Paese. Altro che ripresa record. Non solo prosegue l'andamento negativo della produzione industriale per il quarto mese consecutivo, nei dati destagionalizzati congiunturali, ma la caduta è un burrone». Lo afferma in una nota Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. «Il crollo dei beni di consumo, -7,3% su aprile 2022, dimostra che manca una politica dei redditi e che urge ridare capacità di spesa alle famiglie, salvaguardando il loro potere d'acquisto, altrimenti gli italiani non consumano le imprese non producono», conclude Dona.
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