Più tutela per gli autori. La riforma europea sul copyright passa il traguardo al Parlamento europeo che l'approva con una maggioranza corposa di 348 a favore 274 no e...
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Copyrigh sul web, l'Europarlamento approva la direttiva
Strasburgo, il voto del Parlamento Europeo: approvata direttiva sul copyright
Una direttiva «pessima e inefficace», commenta il sottosegretario all'editoria Vito Crimi. Mentre per il Mibac parla il sottosegretario Gianluca Vacca che definisce la riforma «pericolosa». Il via libera dell'Eurocamera, salutato dall'emiciclo con un applauso, è arrivato al termine di una mattinata lunga ed intensa iniziata con un accesso dibattito in Aula tra favorevoli e contrari. Per il presidente degli editori di giornali europei dell'Enpa, Carlo Perrone, è stata una «grande vittoria per la stampa in Italia». A fargli eco il presidente dell'Eurocamera Antonio Tajani secondo il quale la direttiva, tra vari meriti, ha anche quello di mettere fine «all'attuale far-west digitale».
Ma c'è pure chi storce il naso e chi protesta. Wikipedia - che oggi torna in chiaro dopo l'oscuramento messo in atto alla vigilia - parla di un «risultato che era segnato», mentre Google si dice convinto che la direttiva sul copyright «è migliorata, ma porterà comunque ad incertezza giuridica e impatterà sulle economie creative e digitali dell'Europa». 'Matherboard', rivista specializzata online, scrive addirittura che «Internet è ufficialmente morto» mentre sulla rete è partita la rivolta contro il famigerato articolo 13 della direttiva, diventato un 'top trend' su twitter. E gli Youtuber hanno evidenziato i rischi per streaming e video sul web. La complessità della materia e l'importanza della posta in gioco hanno contribuito a spaccare i gruppi politici e dividere la pattuglia degli eurodeputati italiani. Lega e M5S hanno votato compatti contro la direttiva europea, mentre a favore si sono espressi Forza Italia, la stragrande maggioranza del Pd (solo 3 contrari) e gli eurodeputati italiani di Ecr. «L'idea - si legge nella nota del M5S - di limitare il diritto all'informazione e alla partecipazione online, imbavagliando la rete, è pericolosa e preoccupante e ci vede radicalmente contrari». Altra versione per gli eurodeputati Pd convinti che il voto sia «una grande vittoria delle idee, della creatività, della cultura, del giornalismo».
A livello dei gruppi le divisioni hanno toccato tutti gli schieramenti in campo.
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Il Messaggero