La partita per il rinnovo del contratto dei dirigenti di Stato, il contratto più ricco della Pubblica Amministrazione, in cui ricadono anche i 'grandi capi', non si...
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I sindacati puntano a portare a casa 250 euro medi, magari, questo il loro intento, spostando il bottino il più possibile sulle voci fisse. È qui che la trattativa si fa più complicata. Ma visto che l'aumento complessivo deve essere del 3,48%, perché così è stato stabilito in legge, la cifra che dovrebbe risultare dalla somma complessiva delle varie poste sarebbe comunque vicina ai 250 euro. La dirigenza della P.a centrale si confermerebbe in questo modo quella meglio remunerata. Per i medici l'asticella si è fermata a 190 euro, per i presidi a 160 euro. L'aumento base, sul cosiddetto 'tabellare' è però stato uguale per tutti: sempre 125 euro. Certo nella dirigenza di Stato, che va dai ministeri alle agenzie fiscali, agli enti pubblici non economici come l'Inps, ci sono anche i dirigenti di prima fascia, per cui si parte da presupposti diversi e infatti per loro la crescita della retribuzione fondamentale è maggiore (160 euro). Anche se, c'è da dire, quest'ultimi sono una piccola rappresentanza, meno di 400 su un totale di 6.700.
Alla ripresa dei lavori in autunno ci saranno da sciogliere ancora diversi nodi, tra cui l'inquadramento dei dirigenti del ministero della Salute, per cui le parti si stanno accapigliando su contrari e favorevoli a introdurre un orario di lavoro di 38 ore settimanali. Ma al centro del dibattito non potranno che tornare i numeri degli aumenti. «Sappia il nuovo presidente dell'Aran - avverte Florindo Oliverio della Fp Cgil - che la partita per il contratto dell'area dei dirigenti e dei professionisti delle funzioni centrali non potrà chiudersi con poco più di 200 euro a regime, magari divisi tra tutte le voci retributive». In tutto ciò infatti all'Aran si è consumato il passaggio tra Sergio Gasparrini, andato alla Corte dei Conti, e Antonio Naddeo, già nominato suo successore. Il segretario generale di Unadis, Barbara Casagrande, lancia un appello affinché non si attenda ancora, visto che il contratto manca da dieci anni. «Siamo disponibili a proseguire i tavoli tecnici anche per tutta l'estate. Siamo pronti - assicura - a mettere la firma anche il 16 agosto».
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Il Messaggero