Sconti fiscali per le ristrutturazioni e il risparmio energetico prorogati, con la significativa creazione di un nuovo incentivo destinato alla riqualificazione dei centri urbani,...
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IL TESTO UNICO
La conferma del variegato armamentario di detrazioni era molto attesa in questa fase ormai finale dell'anno, nella quale spesso si progettano i futuri lavori nelle case e nei condomini. Nel dettaglio viene prorogata di un anno, dunque fino al 31 dicembre 2020, la detrazione del 50 per cento dall'Irpef delle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie. In assenza di interventi legislativi il livello dello sconto sarebbe sceso al 36, che è la percentuale strutturalmente prevista nel testo unico delle imposte dirette: dunque il vantaggio per chi ad esempio rifà i bagni o cambia la disposizione delle stanze sarebbe rimasto ma meno significativo. La detrazione come in precedenza sarà fruita in 10 quote annuali. E le rate sono 10 anche per l'altra popolare detrazione che riguarda i lavori specificamente finalizzati al risparmio energetico fissata al 50 o al 65 per cento a seconda del tipo di intervento. Rientrano nella lista ad esempio l'installazione di pannelli solari o di caldaie a condensazione, di dispositivi per il controllo remoto degli impianti, di infissi più efficienti. La proroga è sempre di un anno. Si potrà poi sfruttare fino a tutto il 2020 la detrazione per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici nell'ambito di una ristrutturazione. Infine farà il suo debutto il prossimo anno una specifica e pesante agevolazione (90 per cento di detrazione delle spese) finalizzata al rifacimento delle facciate esterne degli edifici. Il cosiddetto sisma-bonus non aveva bisogno di proroghe in quanto già operativo fino a tutto il 2021. Quanto agli interventi più ordinari come quelli di idraulico o elettricista, l'eventuale introduzione di nuovi sconti potrebbe esserci, ma non in tempi immediati. Infine va ricordato che potrebbe ridursi il vantaggio per i contribuenti con reddito superiore a 120 mila euro l'anno, per i quali è previsto il depotenziamento graduale delle detrazioni e il loro progressivo azzeramento alla soglia dei 240 mila euro di imponibile Irpef. Ma i dettagli sono ancora da precisare.
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L'IMPOSTA DI REGISTRO
In materia di trasferimenti immobiliari, le imposte ipotecaria e catastale in cifra fissa per quelli soggetti a imposta di registro, dunque tra privati, passa da 50 e 150 euro ciascuna sia per la prima casa che per gli altri immobili. Simmetricamente scende da 200 a 150 euro il doppio prelievo sui trasferimenti soggetti a Iva, dunque quando a vendere è un'impresa. Il saldo per il bilancio dello Stato è evidentemente positivo.
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Il Messaggero