Non più solo una fiera dell'innovazione, ma la fiera nazionale dell'industria 4.0. Parola del ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, per il futuro di...
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L'entusiasmo di Calenda per un evento come Maker Faire sembra stridere con i dati del ministero dello Sviluppo Economico diffusi solo due giorni fa, che parlano dell'economia di Roma in caduta libera: dal 2008 al 2016 il pil è infatti crollato del 15 per cento. «Per la Capitale ci sono più ricette - ha spiegato Calenda - non solo eventi come questi e sostegno alle startup, sulla quale ministero e Regione hanno destinato molti fondi. Bisogna passare dalla riqualificazione del turismo, che non può più essere turismo "da bottiglietta", ragione per cui abbiamo predisposto con la prefettura delle pattuglie che vigilino sul decoro del centro storico. C'è poi un'industria creativa molto importante da tenere in considerazione».
Il ministro Calenda ha visitato gli stand di Maker Faire subito dopo il sindaco Virginia Raggi. E il riferimento al tavolo su Roma in corso tra i due non poteva mancare: «La cosa importante non è che il tavolo prosegua, ma che i progetti che abbiamo identificato, tutti orientati all'innovazione, proseguano. Noi come istituzioni possiamo dedicare finanziamenti e supportarne la realizzazione, ma poi c'è un'amministrazione cittadina che deve portarli avanti. Questo è ciò che chiedo alla Raggi: di accelerare su questo aspetto».
«In Italia l'automazione vale più del design, più della moda - ha concluso Calenda - Il problema è che l'innovazione, che in luoghi come la Maker Faire viene vissuta come una bella avventura, fuori spesso è percepita con paura, perché le novità tecnologiche potrebbero cambiare radicalmente le abitudini di ognuno di noi. Ma più l'innovazione è diffusa, più è vicina». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero