Alfie, i giudici: «Può tornare a casa, ma non in Italia». Respira autonomamente da ore

Alfie Evans ha respirato senza ventilazione assistita per un totale di oltre «19 ore» da ieri sera. Lo affermano gli attivisti del gruppo di sostegno costituito su...

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Alfie Evans ha respirato senza ventilazione assistita per un totale di oltre «19 ore» da ieri sera. Lo affermano gli attivisti del gruppo di sostegno costituito su Facebook e denominato "Alfies Army", precisando che i familiari si sono recati oggi pomeriggio alla nuova udienza convocata sul caso dal giudice dell'Alta Corte britannica Anthony Hayden a Manchester, nella quale i genitori intendono rilanciare la richiesta di trasferimento del piccolo in Italia.


Alfie «è stato tenuto senza nutrizione per 23 ore. Come questo può essere umano? Dove è la sua dignità?», scrive il padre del bambino, Thomas Evans, in un post sui sociaol. Nel post Evans afferma anche come dopo circa 24 ore dal distacco dei macchinari, Alfie stia
«continuando a lottare per vivere».

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Stamani i genitori hanno pubblicato una foto su Instagram con il piccolo con il capo sulla spalla della madre nella stanza d'ospedale dove ieri sera alle 22, ora inglese, i medici gli avevano staccato la spina, dopo averlo sedato, aspettando che giungesse la morte del bambino: «Ha respitato da solo per 11 ore», l'annuncio. Poi, quattro ore più tardi, l'aggiornamento della mamma Kate James: «Ad Alfie è stato assicurato l'ossigeno e l'acqua! È sorprendente. Non importa cosa accadrà, ha già dimostrato che i medici si sbagliano». «Dicevano che stava soffrendo e invece non soffre anche senza respiratore», ha detto ancora il padre, aggiungendo che il bimbo non ha avuto neppure acqua o cibo «per sei ore», ma poi è stato idratato dai sanitari. 

La decisione di staccargli la spina era stato un passaggio carico di angoscia per tutti, ma inevitabile visto che non erano valsi nemmeno gli ultimi tentativi del console italiano e del nostro ambasciatore per evitare al bambino la fine dei trattamenti sanitari, in ottemperanza alla cittadinanza italiana che nel frattempo il governo italiano gli aveva concesso dietro il pressing del Vaticano pur di salvarlo.
 
Il papà Thomas «ci ha fatto sapere che Alfie sta andando bene e che aspettano l'intervento diretto del nostro Governo». Lo riferisce Steadfast Onlus, l'organizzazione di cooperazione internazionale che sta seguendo la vicenda del piccolo ricoverato all'Alder Hey Children's Hospital di Liverpool, per una grave malattia neurodegenerativa. In mattinata la presidente dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Mariella Enoc, aveva dichiarato di aver parlato con l'ambasciatore a Londra Raffaele Trombetta, al quale ha riferito che «l'équipe del Bambino Gesù è allertata e pronta a partire in pochi minuti» e che «il ministro Pinotti si sta attivando per dare l'aereo».
 
«Non rilasceremo alcun bollettino medico per rispetto della privacy di Alfie e della sua famiglia», fa sapere la direzione sanitaria dell'ospedale, dopo aver 'saltato' il previsto aggiornamento informativo annunciato ancora ieri sera per le 7 di stamane. Fonti mediatiche inglesi confermano intanto che ad Alfie viene ora dato l'ossigeno, ma che non è stato riattaccato ai macchinari salvavita.


«Desideriamo rassicurare tutti i pazienti dell'Alder Hey Children Hospital e le loro famiglie che l'ospedale opera come sempre, sebbene vi sia una presenza della polizia, e che nell'ospedale tutto è calmo», ha poi precisato un portavoce, facendo riferimento al dispositivo di sicurezza tuttora in piedi attorno alla struttura per sorvegliare i circa 200 manifestanti che continuano a protestare contro la decisione di staccare la spina ad Alfie e a sostenere i suoi genitori. Quanto al silenzio stampa, il portavoce ha sostenuto che si tratta di «una pratica normale e concordata con tutti i nostri pazienti». «Vi saremo grati - ha quindi concluso rivolgendosi direttamente ai media - se vorrete rispettare questo approccio ed evitare di contattare lo staff ospedaliero o di chiamare il nostro centralino alla ricerca di aggiornamenti». 

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Il Messaggero