Nasce confindustria Chieti-Pescara
colosso da mille imprese

Nasce confindustria Chieti-Pescara colosso da mille imprese
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Martedì 9 Dicembre 2014, 19:12 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 09:11
CHIETI - L'atto di fusione per incorporazione dell'Unione industriali di Pescara nell'associazione degli industriali di Chieti, sottoscritto dinanzi al notaio Antonio Mastroberardino dai due presidenti, Enrico Marramiero (Pescara) e Paolo Primavera (Chieti) ha portato alla nascita di Confindustria Chieti Pescara, un 'colossò che riunisce circa mille imprese, rappresenta il 65% del Pil abruzzese e copre un territorio di oltre mezzo milione di abitanti. L'evento, definito un passaggio storico, si è svolto nella sede del centro espositivo della Camera di commercio di Chieti, nel cuore dell'area metropolitana: grande assente il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, annunciato e atteso, criticato da Primavera e Marramiero per un'assenza 'ingiustificatà. Nel suo intervento Primavera ha parlato, a proposito della nuova Confindustria Chieti Pescara, di «un'azione fortemente voluta dagli imprenditori di campanilismo da azzerare, di un matrimonio che porterà efficienza in termini di bilancio, di servizi alle imprese e di innovazione, di segnale degli imprenditori alle istituzioni affinchè si guardi tutti insieme a nuovi obiettivi. Guardiamo solo avanti a chi ci porta progetti e programmi di riforma - ha detto ancora Primavera - e non interessi di bottega e piccoli campanilismi: Chieti Pescara vuol essere la locomotiva di questa regione». Per Marramiero «la parola d'ordine è cambiamento e noi dobbiamo essere gli artefici del cambiamento». «Si cambia - ha spiegato - attraverso l'innovazione, l'internazionaliazzazione e l'accesso al credito» ed a proposito di banche Marramiero, esprimendo preoccupazioni per le sorti di Carichieti, che è commissariata, ha evidenziato come oramai da una parte ci siano le banche di credito cooperativo e dall'altra i grandi gruppi. «Viene meno - ha sottolineato - la banca tradizionale, fondamentale per lo sviluppo delle piccole e medie aziende». Secondo Marramiero «l'area metropolitana Chieti Pescara può essere la porta dei Balcani e in ottica europea bisogna perseguire l'obiettivo di un'unica municipalità».
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