Roma, uccide la moglie e confessa 24 ore dopo. L'omicidio nel quartiere Trieste

L’omicidio è avvenuto domenica nel quartiere Trieste. Ieri il 76 enne è andato in commissariato a costituirsi

Roma, spara e uccide la moglie vicino a viale Somalia. Poi va dall'avvocato e confessa
di Marco De Risi e Flaminia Savelli
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Lunedì 20 Giugno 2022, 18:53 - Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 07:06

Ha ucciso la moglie e dopo averla vegliata per una notte si è costituito. Il dramma si è consumato domenica notte nell’elegante palazzina di via Pietro Mascagni, quartiere Trieste. L’allarme è scattato ieri pomeriggio quando Piero Bergantini, 76 anni ed ex assicuratore in pensione, è andato dal suo avvocato dove ha confessato il delitto della moglie Caterina, 73 anni. A quel punto il legale ha allertato il 112: alle cinque di ieri pomeriggio gli uomini della Scientifica sono arrivati sul posto avviando i rilievi nell’appartamento al secondo piano. Le indagini sono state assegnate agli agenti della Squadra Mobile impegnati nella ricostruzione del delitto e del movente. L’uxoricida infatti, ancora ieri sera, non aveva spiegato il motivo dell’omicidio. Da quanto ricostruito, la coppia si era trasferita nell’elegante palazzina da cinque anni. Dopo che la figlia, Ilaria, era convolata a nozze. Ieri pomeriggio, è stata la prima dei familiari ad arrivare sul posto. Appresa la notizia, è stata colta da un malore. In serata il fratello della vittima, Marcello, è stato a lungo ascoltato. Agli agenti ha riferito di aver telefonato a casa della coppia: «Pietro mi ha detto che Caterina stava riposando perché aveva avuto un abbassamento di pressione. Mi ha detto che mi avrebbe fatto richiamare non appena ripresa, invece mia sorella era già morta. Non posso crederci» ha detto sconvolto. 

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La gita a Ostia

Secondo quanto riferito dal fratello della vittima inoltre, la coppia avrebbe trascorso la giornata al mare a Ostia. Il delitto quindi, si sarebbe consumato la sera. Gli esami autoptici accerteranno l’ora del decesso. Così come, stabiliranno quanti colpi ha esploso Bergantini. Gli accertamenti eseguiti sull’arma hanno confermato che era regolarmente registrata: «Era un assicuratore e per molti anni ha maneggiato sostanziose somme di denaro ecco perché aveva l’arma in casa» precisano gli investigatori. Ma è sul movente che si stanno concentrando le indagini. 
L’anziano infatti, dopo essersi consultato con il suo legale, non ha dato alcuna spiegazione ai poliziotti che hanno allargato le indagini alla cerchia più ristretta dei parenti.

Nessuno però, ancora ieri sera, è stato in grado di spiegare cosa possa essere accaduto. 

 

 

«Una famiglia tranquilla»

Ancora il fratello della vittima ha precisato che l’anziana sorella «godeva di buona salute» e che «la coppia non aveva mai mostrato alcun tipo di tensione». Lo stesso sarebbe stato confermato dalla figlia Ilaria. 
Sconvolti i vicini di casa. Nessuno ha sentito nulla domenica sera: non un rumore sospetto, non lo scoppio dello sparo. Tutti, hanno saputo della tragedia quando hanno visto arrivare le auto della polizia a sirene spiegate. «Pietro e Caterina erano sempre insieme, sembrava una coppia come tante, erano molto tranquilli - racconta uno dei vicini di via Mascagni - li incontravo spesso in giro per il quartiere. Certo erano anche molto riservati, infatti erano sempre solo loro due. Ma non avrei mai immaginato potesse accadere una tragedia come questa». 

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