Sguardo basso, tono minaccioso, un coltello in mano, felpa nera e un cappuccio, l’aggressore di origini siriane si presenta così. Era sera e Ginevra, una giovane romana, dopo una giornata stancante, aveva finalmente terminato il suo turno in un ristorante dell’Esquilino. «Era circa 00:30 quando stavo tornando a casa, ero molto stanca e avevo solo voglia di riposare. Il ristorante in cui lavoro, non dista molto da casa mia, così a volte vado a piedi. Quando sono arrivata in via Buonarroti e stavo per girare sotto gli archi di Piazza Vittorio, ho sentito qualcuno afferrarmi il braccio. Era un ragazzo più alto di me che avevo appena visto fumare davanti il Penny Market».
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L’uomo forse era appostato in cerca di qualcuno da derubare o forse ha preso al volo l’occasione, quando ha visto passare una giovane donna da sola. «Ho cercato di divincolarmi ma non ci sono riuscita, ha iniziato ad insultarmi e mi ha spinta verso la facciata di un palazzo.