Per Spadini fatale un colpo alla testa, ipotesi aggressione o caduta

Per Spadini fatale un colpo alla testa, ipotesi aggressione o caduta
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Domenica 19 Maggio 2024, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 09:08

Il decesso è da attribuire a una violenta emorragia cerebrale causata da un colpo. Un quadro compatibile sia con una caduta, da vedere se accidentale o meno, che con l’azione violenta denunciata dai familiari. C’è un primo punto fermo nelle indagini sulla morte di Fabio Spadini, l’uomo di Pescara di 49 anni, arrivato martedì scorso in pronto soccorso in condizioni disperate, dopo aver subito un malore in casa. È il dato venuto fuori dall’autopsia eseguita nella tarda serata di venerdì dall’anatomopatologo Ildo Polidoro, il consulente incaricato dalla Procura in seguito alla denuncia presentata dai parenti più prossimi di Spadini, fra i quali il fratello che nei giorni precedenti la tragedia ne avrebbe raccolto la confidenza circa una lite avvenuta qualche giorno prima, culminata con un’aggressione e con un violento pugno incassato alla testa.

Circostanze dettagliate ulteriormente agli investigatori della squadra mobile che, sotto la direzione del vice questore Gianluca Di Frischia, indagano da alcuni giorni, con estrema cautela, sull’accaduto. C’è evidentemente più di un elemento che fa ritenere la denuncia dei familiari meritevole di attenzione. L’esito dell’autopsia, d’altronde, non esclude del tutto l’ipotesi di una morte violenta causata da un colpo; e anche l’alternativa costituita dalla caduta fatale richiede i necessari approfondimenti sull’esatta dinamica dei fatti, posto che secondo quanto segnalato a monte di tutto ci sarebbe la lite con una terza persona della quale Fabio Spadini avrebbe parlato con il fratello.

L’emergenza è scattata martedì mattina, quando la vittima, un disoccupato che abitava tra l’altro in un condominio non istante dall’ospedale, ha accusato un fortissimo malore, con dolore alla testa e debolezza improvvisa. È stata chiamata un’ambulanza del 118, che ha impiegato pochissimi minuti per raggiungere il pronto soccorso con il paziente a bordo. Al momento del ricovero, però, le condizioni di spadini erano già irrimediabilmente compromesse. La morte è sopraggiunta poco dopo e, nell’immediatezza, i familiari hanno riferito della lite e della scazzottata, che pochi giorni prima, avrebbe avuto come vittima il loro congiunto.

La squadra mobile, subito messa in azione dalla procura della Repubblica ha raccolto finora tutti gli elementi utili alle indagini, a partire ovviamente dai particolari conosciuti sulla lite e l’aggressione a conoscenza del fratello di Fabio Spadini e degli altri parenti. Dettagli preziosi che, in attesa dell’esito dell’autopsia, hanno delineato un primo, possibile terreno investigativo. In possesso degli investigatori ci sono poi informazioni sul vissuto della vittima, su eventuali rapporti conflittuali con terzi e minacce ricevute negli ultimi tempi. Quanto basta, sulla base del verdetto medico legale, per dare impulso alle indagini.

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