Sinner, la classe oltre il dolore. Nonostante il problema all'anca Jannik non molla: «Oggi stavo un po’ meglio»

L'altoatesino batte, soffrendo, Karel Khachanov

Sinner, la classe oltre il dolore. Nonostante il problema all'anca Jannik non molla: «Oggi stavo un po’ meglio»
di Vincenzo Martucci
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Mercoledì 1 Maggio 2024, 06:00

Così vincono i campioni. Quando giocano maluccio e soffrono, quando hanno un problema fisico e non trovano la chiave per scardinare la difesa avversaria: mettono il pilota automatico, fanno leva sulla testa, sulla volontà, sulla massima concentrazione, sul servizio - re Djokovic docet - e la spuntano dopo le salite che sembrano più impervie. Magari ci riescono di poco, per 5-7 6-4 6-3, come fa negli ottavi di Madrid Jannik Sinner, dolorante all’anca destra («Ho deciso solo all’ultimo di giocare, fisicamente stavo meglio oggi di ieri») e in chiara difficoltà su ogni scivolata da quella parte e sulle sbracciate di dritto più clamorose e violente, opposto a un picchiatore in crescita come Karel Khachanov. Ex top 10, ora 17, da sempre forte di servizio e rovescio, ma ora solido pure di dritto con l’aiuto di coach Pepe Clavet, epperò destinato a qualche pausa, alto (1.98) e pesante (95 chili) com’è, e senza tocchi di classe.

SPRAZZI DECISIVI

E, appunto in quelle pause, in quelle piccole crepe, che il campione, il numero 1 del tabellone e 2 della classifica mondiale, il fenomeno di continuità al vertice che l’Italia del tennis non aveva mai avuto, s’insinua e scava la differenza alzando il livello dove l’avversario sa di non poter arrivare. Mostrandosi sicuro e tranquillo, mentre dentro di sé è un vulcano di emozioni e di paure come tutti gli esseri umani, reagendo subito a qualsiasi errore ed avversità. Rimettendosi al lavoro a testa sotto dopo il primo set perso per i troppi errori sul 5-5. Cambiando marcia all’inizio del secondo parziale - che si aggiudica col netto 6-3 - e soprattutto, appellandosi al servizio sulle palle break della terza frazione. Non a caso, Sinner si salva con l’ace sullo 0-1 30-40 e subito dopo piazza l’uno-due, servizio-dritto, sull’1-2, 30-40, collezionando l’eloquente 6/7 sulle palle-break. Per poi inanellare punti al bacio, uno dietro l’altro, scatenando l’applauso del pubblico e deludendo sempre di più il russo (castigatore lunedì sera di Flavio Cobolli): vuoi di dritto stretto, vuoi di rovescio lungolinea, vuoi di rovescio in contro-tempo, vuoi di risposte millimetriche. Conquistando il break del 3-2 - 3/3 sulle palle-break - un attimo dopo essersi salvato sull’orlo del baratro. Prendersi di forza il 4-2, prologo del 6-4 decisivo. Estenuando come tante altre volte l’avversario e portandosi ai quarti - come negli altri Masters 1000 stagionali, primo da Raonic nel 2016 - contro Auger Aliassime (6-4 7-5 su Ruud).

Forte di 28 successi in 30 partite quest’anno.

RILANCIO

«E’ stata dura, dopo i troppi errori del primo set ho recuperato la concentrazione e quindi servizio e risposta. E ho alzato il livello. Per esperienza so che certi dolori vengono dopo aver giocato tante partite ma sapevo anche che vincendo questa partita avrei avuto un giorno di riposo per il recupero» racconta il 22enne altoatesino che ribadisce ancora una volta tutte le qualità di tennis e di attitudine. Proprio come Carlos Alcaraz che, con qualche lampo dei suoi, dribbla per 6-3 6-7 7-6 il pericoloso attaccante Struff nel remake della finale di 12 mesi fa.

L’ALTRA ITALIA

Intanto, nel Challenger di Cagliari, sono in gara Tiafoe, Musetti, Sonego, Darderi e Fognini. A Roma, sul primo campo di tennis in terra rossa a Piazza del Popolo, partono le pre-qualificazioni degli Internazionali d’Italia dell’8 maggio. E il sorteggio di Billie Jean King Cup propone il 12-20 novembre la vincente di Giappone-Romania nei quarti contro l’Italia donne sul veloce indoor di Siviglia.

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