Vigili, le nuove regole per il look scatenano le polemiche: «Niente basette per gli uomini e per le donne capelli alle spalle»

Vigili, le nuove regole per il look scatenano le polemiche: «Niente basette per gli uomini e per le donne capelli alle spalle»
2 Minuti di Lettura
Giovedì 16 Maggio 2024, 06:55

È polemica sulle regole (piuttosto ferree e dettagliate) in merito al look dei vigili capitolini. In un documento interno, reso noto dal consigliere capitolino Antonio De Santis (Lista Raggi) sono riportate delle prescrizioni che vanno «obbligatoriamente rispettate». Per gli uomini, è previsto il «divieto assoluto di portare in uniforme orecchini, piercing e simili». E ancora i capelli devono essere «puliti e ordinati» e «se tinti, di colore naturale». Sì a gel e lacche, se servono a tenerli in ordine. Il taglio dovrà essere invece «di lunghezza moderata» in modo da scoprire «fronte, orecchie e collo» e «seguire la naturale attaccatura del cuoio capelluto evitando qualsiasi forma di eccentricità; barba e baffi devono essere ben curati, di lunghezza non eccessiva e se tinti, di colore naturale». Per le donne, invece, la tinta dovrà avere un «colore naturale» e anche per loro è previsto che «il taglio non deve essere eccentrico». Meglio ancora se di lunghezza tale «non superare il limite delle spalle». Altrimenti «dovranno essere legati e raccolti», anche con accessori ma rigorosamente «blu o neri».

Il trucco «non deve essere eccessivo, troppo marcato o di colore acceso». Nel post in cui denuncia questa circolare, De Santis, conclude: «Non mi sento di aggiungere altro. Esprimo comunque la mia solidarietà a tutti gli agenti del Corpo».

LA REPLICA

Pronta la replica del Comando generale della Polizia Locale di Roma Capitale: secondo cui la circolare «riprende un precedente provvedimento del 2012 riproposto e aggiornato anche alla luce delle nuove assunzioni». E ancora, alla base «non c'è nessuna volontà di discriminazione di alcun tipo, di genere o sessista: è solo ribadire quanto previsto già dal regolamento con riferimento ai comportamenti consoni al decoro dell'uniforme e alla funzione che gli agenti svolgono. L'uniforme è già uguale per tutti, non esiste una divisa maschile e una femminile». L'importante, è «che venga indossata in modo decoroso a livello estetico, ma senza alcuna volontà di discriminare perché ognuno deve essere libero di scegliere l'appartenenza di genere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA