Gaetano Intrieri (Aeroitalia): «Serve il triplo del budget per un bando appetibile. Ma noi non parteciperemo»

Gaetano Intrieri (Aeroitalia): «Serve il triplo del budget per un bando appetibile. Ma noi non parteciperemo»
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 18 Maggio 2024, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 17:21

Notizia ormai certa: la Regione Marche sta rimodulando il bando per la continuità territoriale dal Sanzio così da rendere i voli sostenibili sul mercato. Se le condizioni cambiassero, Aeroitalia parteciperebbe di nuovo alla gara?

«Dopo tutto quello che è successo non mi sembra possibile», risponde deciso Gaetano Intrieri, amministratore delegato della compagnia aerea che ha gestito il servizio della continuità territoriale dal primo ottobre 2023 fino al 31 marzo scorso, uscendo in largo anticipo dalla concessione triennale dell’Enac - anche se fosse il bando migliore del mondo, ormai è un discorso chiuso».

Perché?

«Non solo per l’esperienza negativa che abbiamo avuto con Ancona, ma anche perché in aviazione i programmi si fanno per tempo e i nostri piani operativi per il 2024 sono già definiti. I nostri aerei volano ormai altrove, compresi gli Atr che utilizzavamo su Ancona».

Dove?

«A Perugia stiamo avendo un successo di passeggeri molto al di là della aspettative. Nel primo mese, ad aprile, abbiamo fatto il 54% di riempimento, a maggio siamo intorno al 62%. In alcuni voli, sulla linea per Bergamo, abbiamo dovuto utilizzare un Boeing 737 da 170 posti».

Al Sanzio perché è andata diversamente?

«Quel bando è nato male ed è finito peggio. Ci sono state subito tante polemiche, rapporti tumultuosi con la Regione e con Atim. Non certo il clima ideale».

Con l’Agenzia regionale per il turismo è finita a carte bollate, con una vostra richiesta di risarcimento per il contratto di marketing saltato.

«Stiamo trovando un accordo. Finirà con una compensazione delle spese legali, non abbiamo alcun interesse a fare la guerra all’Atim e alla Regione Marche. Il nostro interesse era solo lasciare Ancona limitando i danni».

Ma non avete nulla da rimproverarvi?

«Ho già fatto pubblicamente autocritica, dicendo che già a fine ottobre, quando abbiamo visto che i problemi della compagnia romena AirConnect che utilizzavamo per i voli non si risolvevano, abbiamo dovuto acquisirla e risanarla in corsa. Per questo ci sono stati ritardi e disservizi: avremmo dovuto chiedere pubblicamente un po’ di pazienza per questa situazione temporanea. Poi ci siamo riallineati e siamo riusciti a garantire regolarmente per Roma, Napoli e Milano il triplo dei voli che vengono fatti adesso, con almeno 25 passeggeri a volo, mentre ora mi risultano molti di meno».

Quali modifiche sono necessarie per rendere la nuova gara appetibile per le compagnie aeree?

«Ci vuole almeno il triplo del budget formulato inizialmente, orari giusti e connessioni con altre linee. Far partire un volo per Roma a metà giornata, come avviene adesso dal Sanzio, non ha senso. A queste condizioni è meglio non volare».

Perché allora avete accettato le condizioni e le compensazioni finanziarie del primo bando?

«Speravamo di realizzare altre sinergie, sia con iniziative di marketing che con altri voli. Abbiamo trovato solo porte chiuse».

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