Vulci, un'altra tomba davanti alle telecamere

Il corredo rinvenuto nella tomba
di Marco Feliziani
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Giovedì 24 Novembre 2016, 15:17 - Ultimo aggiornamento: 15:18

Il parco di Vulci continua a regalare straordinari reperti appartenenti all’antico popolo etrusco. Dopo la scoperta nei giorni scorsi di una tomba principesca nella necropoli di Poggetto Mengarelli (Montalto di Castro - VT), ieri mattina gli archeologi hanno aperto un’altra tomba inviolata databile metà settimo secolo a.C. Gli scavi, condotti dalla Soprintendenza del Lazio e dell’Etruria meridionale e realizzati dalla Fondazione Vulci, stanno portando alla luce sepolture di grande importanza storica. Quella di ieri è la trentesima tomba rinvenuta dal 29 settembre scorso, data di avvio della campagna di scavo - in questa parte della necropoli - per la valorizzazione del parco naturalistico e archeologico di Vulci. Un progetto finanziato dal Comune di Montalto e dalla stessa Fondazione Vulci, che mira a inserire il sito archeologico nella grande girandola turistica nazionale e internazionale. A documentare l’apertura della tomba una troupe del Tg3 Rai e della trasmissione televisiva Superquark davanti alla presenza della soprintendente Alfonsina Russo. «Si tratta - ha detto - di una scoperta molto importante, perché abbiamo rinvenuto una delle più antiche tombe a camera di questo settore della necropoli vulcente. I vasi sono intatti e la tomba non ha subito nessun danno nel corso dei 2.700 anni, da quando appunto il corredo venne deposto dagli etruschi». Tra gli oggetti spuntano un’anfora vinaria, un vaso su piede con delle brocche da vino e un bucchero. All’interno della tomba sono state trovate anche delle ossa del defunto inumato, che saranno trasferite insieme al corredo presso il laboratorio di analisi, diagnostica e restauro del parco. «Il ritrovamento di questi importantissimi reperti - ha aggiunto il delegato al turismo del Comune, Silvia Nardi - ci fa capire come Vulci possa diventare un domani il volano dello sviluppo del nostro territorio. Gli intenti dell’amministrazione comunale e del presidente della fondazione Carmelo Messina sono univoci: dobbiamo cercare di promuovere il parco nel miglior modo possibile e programmare una pianificazione strategica per lo sviluppo turistico del territorio e di Vulci».

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