Il rientro è agli sgoccioli. Mercoledì, il 1° settembre, il personale docente e non docente varcherà la soglia degli istituti scolastici della provincia. Gli studenti si siederanno di nuovo sui banchi poco più avanti: il 13 settembre, salvo qualche giorno di anticipo o ritardo in base all’autonomia scolastica. Eppure, molto resta ancora da definire. “Se possibile, le incertezze quest’anno sono maggiori rispetto al precedente”, stigmatizza Brunella Marconi, segretaria dello Snals Confsal.
Due i punti fermi nel Viterbese. Innanzitutto, come annunciato nei giorni scorsi dal Messaggero, si torna a scuola in presenza. Tutti gli alunni del primo e del secondo ciclo partiranno chiudendo in soffitta la didattica a distanza. La modalità da remoto però potrà tornare nell’ipotesi in cui si dovesse scoprire qualche contagio all’interno delle aule. La seconda certezza riguarda i turni alle superiori: per il secondo anno consecutivo gli studenti di licei e istituti professionali entreranno in due scaglioni. Resta da definire quale sarà l’orario: tra le ipotesi in campo, quella per cui le singole scuole potranno scegliere come definire il calendario.
In pratica, se la prima fascia scatterà alle 8, la seconda anziché alle 10 potrebbe essere anticipata alle 9,40. Inoltre, l’uscita potrebbe essere unica anche per chi ha il doppio ingresso. Come sarà possibile? “Si parla – spiega Marconi – dell’opzione di rimodulare le ore di lezione da un’ora o da 50 minuti”. Fatto sta che a meno di due settimane dalla ripartenza, il quadro è tutt’altro che definito.
Sui trasporti, poi, si concentrano le preoccupazioni di sindacati, dirigenti e famiglie.
Il personale è un altro argomento spinoso. Quello Covid quest’anno non è ancora stato nominato e, anche quando lo sarà, resterà in servizio fino al termine dell’emergenza sanitaria, al momento fissato per il 31 dicembre. Discorso a sé il tanto chiacchierato green pass obbligatorio. “In attesa dell’applicazione annunciata dal Miur per effettuare i controlli, i dirigenti sono costretti ad organizzarsi da soli per ottemperare all’incombenza”, fa sapere Marconi. Alcuni hanno già elaborato una circolare che prevede la nomina di un collaboratore scolastico in ogni plesso di competenza, con il compito di verificare all’ingresso il possesso del certificato verde. Verrà anche nominato un sostituto, in caso di assenza del primo. Altri utilizzeranno i tablet della scuola per leggere i codici Qr dei colleghi.