Viterbo, dalla Regione la prima tranche di risorse per monitorare i rifiuti interrati a Graffignano,

Panunzi, Buschini e Uzzoletti durante il sopralluogo al Pascolaro
di Federica Lupino
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Sabato 3 Dicembre 2016, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 18:18
Rifiuti interrati a Graffignano, la Regione stanzia i primi soldi per la caratterizzazione. Dietro proposta del consigliere del Partito democratico, Enrico Panunzi, al Comune arriveranno 42.464,80 euro, prima tranche dei 249mila che il sindaco Anselmo Uzzoletti ha chiesto per stabilire quali veleni siano stati interrati nei 142 ettari in questione. “Avevo preso un impegno con la popolazione e con gli amministratori e l’ho mantenuto. Queste risorse – afferma Panunzi – serviranno per avviare le verifiche necessarie. Si tratta di un primo passo che verrà completato coi prossimi bilanci regionali”. A luglio Panunzi aveva portato sul posto l’assessore regionale all’Ambiente Mauro Buschini per visitare i campi dove nel 2006  la società dei fratelli Nocchi, la Inerti centro Italia (Ici), è accusata di aver sversato 20mila tonnellate di scarti (il processo è andato in prescrizione).

Come riporta la determina regionale, “Il sito in località Pascolaro, il Cassettone e Bivio del Pellegrino si presenta come una vasta area agricola coltivata a granaglie (orzo, grano), seminativi oliacei (girasole, mais), sulla quale insiste, in regime concessorio, un’azienda faunistico venatoria ed è ubicato nella valle del fiume Tevere, al confine tra Umbria e Lazio, in area soggetta ad inondazioni”. Un’area quindi molto delicata dal punto di vista ambientale che “circa 10 anni fa, è stata interessata da un’indagine della magistratura in quanto oggetto di un traffico illecito di rifiuti con relativo interramento degli stessi”, continua il documento.

Pertanto, a Roma hanno deciso “di dover assicurare l’immediato accertamento della situazione ambientale presente nel sito, così come richiesto dalla normativa vigente, nel rispetto del principio della massima tutela e salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente”. Ma da Roma arriva anche una prescrizione precisa: “Il Comune di Graffignano avrà cura di trasmettere ogni documentazione attestante l’avvio di azioni volte al recupero delle somme anticipate nei confronti del soggetto responsabile del potenziale danno cagionato”. Quindi il sindaco dovrà chiedere i soldi ai fratelli Nocchi che, intanto, stanno per aprire una nuova cava a pochi chilometri, nel territorio di Civitella d’Agliano.
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