Erano da poco passate le 11,30 quando alcuni condomini hanno scoperto il corpo del giovane, appeso alla ringhiera. Hanno subito dato l’allarme al 118: immediato l’arrivo del personale medico. Ma a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo; per il giovane, purtroppo, non c’era più nulla da fare. In via Einaudi, per i rilievi di legge, si sono portati anche i carabinieri. I quali, oltre ad aver ascoltato i parenti e i vicini di casa, hanno effettuato ricerche per accertare se il giovane avesse lasciato qualche messaggio scritto. Ma non hanno trovato nulla.
Un gesto senza speranza quello di J.N., figlio unico, che viveva con la madre dopo che i genitori si erano separati. Una vita non facile la sua, aggravata da una forma di disagio. Disagio che non dipendeva da motivi economici. In quella palazzina, in più di un’occasione, si erano recate le forze dell’ordine. Una volta il ragazzo aveva lasciato la casa di via Einaudi e si era recato dalla nonna. Poi il ritorno. Ma i rapporti con i genitori, sembra, non erano facili e numerose erano le discussioni. Ieri mattina l’ultima. Poi è entrato in camera, ha preso un lenzuolo, lo ha fissato alla ringhiera delle scale e, dopo averlo legato intorno al collo, si è lasciato cadere nel vuoto.
La salma del diciottenne è stata portata all’obitorio a disposizione dell’autorità giudiziaria. Solo il giorno prima, sabato scorso, Federica Capponi di 23 anni di Soriano nel Cimino si era gettata dal viadotto della variante di Canepina, a un centinaio di metri dalla rotatoria per Vallerano. La ragazza aveva tentato di togliersi la vita gettandosi nel vuoto, ma la caduta è stata attutita dai rami di alcuni alberi. I medici del Gemelli di Roma, dove è stata trasportata con l’eliambulanza del 118, ieri la hanno dichiarata fuori pericolo.
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