A finire in carcere sono F.I. e G.A., di 35 e 27 anni, e G.D, 25enne moglie dell'ultimo. In casa avevano anche armi. Li hanno presi appena in tempo, nella notte tra sabato e domenica: si stavano preparando a tornare in Romania. Sono stati bloccati uno nel capoluogo, l'altro a Terni. I tre avevano infatti due basi, una in pieno centro storico, piazza San Faustino. La donna invece è stata arrestata lunedì sera al casello di Orte, di ritorno dal suo paese perché non aveva più notizie degli altri due.
Il giro di affari garantiva un'entrata di 1.500 euro al giorno, l'80 per cento dei quali finiva nelle loro tasche e quel che restava in quelle delle ragazze. Le indagini sono state coordinate dal pm Paola Conti. «Sono durate due mesi – dice il maggiore Giovanni Rizzo – e partite da voci su un giro di prostituzione nel centro storico». A condurre l'operazione, gli uomini del nucleo investigativo del comando provinciale di Viterbo, guidati dal tenente Giovanni Martufi. Due le ragazze fermate - una di queste è una 17enne, nipote della donna arrestata - ma altre si sono avvicendate prostituendosi nei due appartamenti. «Ora però non sono più presenti sul territorio – spiega Martufi – se ne sono tornate in Romania». È lì che la donna le convinceva a venire in Italia, per poi farle prostituire. Numerosissimi i clienti, che pagavano da 50 a 200 euro, per un'attività che non si fermana di fronte a nulla. Gli annunci venivano pubblicati su siti specializzati. Su richiesta le ragazze venivano fatte lavorare anche a domicilio.
I tre si trovano in altrettanti carceri: a Viterbo e Terni gli uomini, a Civitavecchia la donna. Per loro l'accusa è di reclutamento, sfruttamento e induzione alla prostituzione minorile.