Piscina concessa alla Federnuoto, l'opposizione minaccia esposto in Procura: «Conti falsati»

Piscina concessa alla Federnuoto, l'opposizione minaccia esposto in Procura: «Conti falsati»
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Venerdì 24 Luglio 2020, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 15:41

Non ci sarà nessuno dell'opposizione stamattina in quarta commissione. La delibera di istituzione del centro federale Fin alla piscina comunale in maggioranza se la suoneranno, canteranno e approveranno da soli. Ma se non andranno lì, in caso di ulteriori forzature, hanno già indicato una via alternativa: quella della Procura.

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I capigruppo di minoranza hanno scritto al prefetto Giovanni Bruno, al presidente del consiglio Stefano Evangelista, al presidente della commissione Stefano Caporossi e al segretario generale di palazzo dei Priori, Annalisa Puopolo. Quello di Giacomo Barelli (Forza civica), Chiara Frontini (Viterbo 2020), Luisa Ciambella (Pd), Massimo Erbetti (M5S), Francesco Serra (Viterbo dei cittadini) e Lina Delle Monache (Obiettivo Comune) è un atto d'accusa pesantissimo.

Contestano «la legittimità della convocazione della quarta commissione scrivono - ritenendo non sussistere alcun requisito d'urgenza». In più va valutato l'interesse manifestato dalla Lazio Nuoto. Pende inoltre la richiesta di Erbetti, in base alla cui sollecitazione «lo stesso sindaco ha richiesto che gli uffici portassero nella seduta successiva tutta la documentazione inerente la piscina comunale». Ricordano l'esposto già inoltrato alla Corte dei Conti e all'Anac e rilanciano con la Procura. «Ogni ulteriore forzatura o ingiustificata accelerazione in assenza di dovute informazioni al consiglio non ci potrà esimere dal rivolgerci alla competente autorità giudiziaria, al fine di valutare la legittimità dei comportamenti e degli atti predisposti».

Secondo Alvaro Ricci (Pd) «non c'è limite alla decenza. Su questa delibera dice - si sta piegando il consiglio comunale». C'è pure un punto sospetto per lui: la possibilità di restituire tutto dopo i primi tre anni. «Si consente alla Fin di restituire l'impianto subito dopo gli Europei del 2022, quando scadrà anche l'amministrazione Arena». Non di poco conto pure gli oneri a carico della federazione, stimati in 40 mila euro l'anno.

«Una cifra ridicola rispetto alla complessità del bene. Gli impegni su manutenzione straordinaria e adeguamento impianti con la Larus erano superiori al milione di euro in 10 anni. Ora improvvisamente calano drasticamente: lavori che il Comune dovrà comunque accollarsi, visto che erano necessari. Per non parlare dei 12 mila euro di canone: prima - conclude Ricci - erano 90 mila. Chiunque la gestirebbe a queste condizioni».
 

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