Don Luigi, ma come nata l'idea del museo?
Lo scorso anno, quando, tra le dimissioni di Benedetto XVI (28 febbraio, ndr ) e l'elezione di papa Francesco (13 marzo), il complesso monumentale di piazza San Lorenzo fu meta ininterrotta di turisti e visitatori, nonch di decine di emittenti televisive italiane e straniere. Tutti i giornalisti impostarono i loro servizi sugli eventi vaticani, partendo proprio dalla sala del Conclave pi lungo della storia.
Vi aspettavate cos tanta attenzione?
Il palazzo dei Papi il simbolo pi noto della citt, tappa obbligata per chi viene a visitare Viterbo. Teniamo conto che annualmente si affacciano su piazza San Lorenzo non meno di settantamila persone, ventimila dei quali usufruiscono delle visite guidate gestite dal museo del Colle del Duomo, grazie all'ottimo lavoro che ha organizzato la cooperativa di Archeoares. Una nuova offerta museale andrebbe a tutto vantaggio, per quanto ci riguarda, delle nostre attivit di evangelizzazione. Ma al tempo stesso avrebbe evidenti benefici socio-economici per l'intera citt e l'intera provincia.
Come conta di procedere, la Curia viterbese, nella realizzazione del museo?
Abbiamo gi avviato una serie di colloqui con le diverse istituzioni cittadine che si sono dichiarate disponibili a collaborare, soprattutto per reperire i fondi necessari. Siamo in attesa di positivi sviluppi. La Curia, comunque, andr avanti.
Ovvero, pronti a realizzare il nuovo museo anche autonomamente?
S. Come del resto abbiamo fatto negli ultimi anni che ci hanno consentito, con grandi sacrifici, di ristrutturare e restaurare l'intero complesso monumentale, valorizzando quello che ci stato consegnato dalla storia, con l'obiettivo di restituirlo alla citt che lo ospita e alle nuove generazioni.
Il museo del Conclave sar quindi ospitato a palazzo dei Papi?
Ovviamente. Andrebbe ad affiancarsi al Cedido, che il Centro diocesano di documentazione per la storia e la cultura religiosa, diretto dal professor Luciano Osbat. Si tratta di una struttura che in questi giorni compie dieci anni e che, con il tempo, diventato un eccellente punto di riferimento per le attivit culturali e di ricerca, spesso frequentato da studiosi italiani e stranieri.
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