E non sarebbe la prima volta.
Già nel 2012, infatti, lo specialista era stato sospeso per un mese dal servizio in seguito a un'analoga segnalazione. Forse un maniaco seriale. Stavolta, infatti, l'attività investigativa ha preso spunto non da uno, ma da una serie di reclami scritti presentati all'Urp della Asl da parte di donne che hanno poi confermato agli inquirenti di aver subito molestie sessuali, corroborate anche dalle testimonianze di colleghi del medico e operatori della Asl. Un solo modus operandi. Nonostante non dovessero spogliarsi per la visita, lo specialista avrebbe approfittato per baciarle, toccare il seno e sfiorare altre parti intime mentre si trovavano bloccate sullo sgabello su cui dovevano restare sedute immobili per gli esami. In un caso sarebbe anche andato oltre.
Tre i casi accertati finora, ma il numero potrebbe salire al termine dell'inchiesta. Presso la questura, infatti, nella riservatezza dei locali del nucleo anti abusi, proseguono gli interrogatori di chi, sporgendo reclamo, ha già compiuto un primo passo. Chi non avesse avuto lo stesso coraggio, può sempre rivolgersi al 113.