Controlli a tappeto sul litorale e destinati a intensificarsi con l’obbligo, da venerdì scorso, di esibire il green pass per sedersi nelle sale interne di bar e ristoranti. Attenzionati, soprattutto, gli stabilimenti e i locali della movida.
Movida, è l'estate dei blitz. Chiusi per 5 giorni altri due locali a Tarquinia e Montalto
Tra Montalto e Tarquinia 5 le attività sanzionate per le quali, insieme alla multa, è scatto l’ordine di chiusura per 5 giorni. Una mazzata in quella che, per le imprese, è la prima delle due settimane di picco dell’estate fondamentali per andare oltre il pareggio in una stagione segnata sì dai numeri positivi di prenotazioni e affitti ma condizionata, nei mesi di giugno e luglio, dal maltempo che non ha risparmiato i fine settimana, da una diminuita capacità di spesa delle famiglie e dalla paura del contagio.
Sabato sera tante le pattuglie di polizia, carabinieri e guardia di finanza che hanno battuto i due lungomare di Tarquinia e Montalto, affollati da famiglie e riempiti dal ritmo dalle movida. A Tarquinia lido, al memorial Matteo Meneghetti, torneo di basket 3 contro 3, per accedere all’area pubblico si entra solo con il green pass: «Si tratta di una misura necessaria, sia per rispondere ad un obbligo di legge, sia per tutelare la salute di tutti. Vi chiediamo collaborazione e comprensione», spiegano in una nota gli organizzatori dell’evento.
Fuori dai locali file ordinate, qualche mascherina anche tra chi si concede solo una passeggiata, capannelli sparsi e inevitabili piccoli assembramenti che generano, nei fatti, un’impossibilità di controllo nel rapporto tra forze in campo e numero di presenze orientando, come spiegano in un post affidato a Facebook i gestori dello stabilimento Cambusiero di Montalto - raggiunti venerdì dall’ordinanza di chiusura dopo l’intervento dei carabinieri - i controlli verso le sole attività.
«È fin troppo facile intervenire dove si è certi di trovare un bersaglio, sanzionare chi ha qualcosa da perdere, piuttosto che organizzare complicati, impegnativi e pericolosi piani di monitoraggio pubblico – si legge - ma la sanzione non risolve un problema, lo crea.
Il riferimento, che rafforza il senso di disagio percepito dalle imprese, è alla movida, composta soprattutto da giovanissimi tra i 16 e i 25 anni, che si sposta in aree fuori controllo dove nessuno riesce a garantire il rispetto delle regole e limitare gli assembramenti
«Ci hanno chiesto un piano della sicurezza. Abbiamo interdetto l’accesso in spiaggia. Abbiamo vigilato affinché nessun accenno di ballo venisse fatto – affermano - e non è stato abbastanza. Dobbiamo chiudere il bar per 5 giorni nel primo weekend di agosto. Per assembramenti davanti al bancone e davanti ai bagni. Vero. Verissimo. Un locale estivo garantisco, più di così non può fare».