Viterbo, lavoro nero: irregolari metà delle aziende

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Sabato 12 Settembre 2015, 06:22 - Ultimo aggiornamento: 19:29
La crisi è il brodo di coltura dell'illegalità. E i numeri lo dicono chiaro: nel 2014 sono stati 232 i lavoratori irregolari scovati, di cui 155 in nero. «Il dato riguarda la provincia di Viterbo ed è quanto emerge da un rapporto della Uil di Roma e del Lazio realizzato in collaborazione con l'Eures. Un dato ricavato dalle sole ispezioni del ministero del lavoro. Mancano infatti i report dell'Inps, della Finanza e dei Carabinieri», specifica Giancarlo Turchetti, segretario della Uil. Tradotto: la realtà è ancora peggiore.

«Nel Lazio - dice Turchetti - aumentano le aziende irregolari. Nel 2014 l'ispettorato ha riscontrato irregolarità in 5.426 aziende, circa la metà di quelle ispezionate. Erano 5.156 nel 2013 e 5.298 nel 2012. Si va dal mancato rispetto dell'orario di lavoro e dei riposi, alla mancanza di permessi, alla mancata comunicazione di inizio e fine rapporto, al non rispetto delle norme sulla sicurezza e, soprattutto, all'impiego di personale “in nero”, che rappresenta il 58,9% dei rilievi».

Il numero di lavoratori in nero ogni 100 posizioni lavorative irregolari (che comunque calano rispetto al passato) passa da 28,2 nel 2012 a 58,9 nel 2014. «Il calo dei lavoratori irregolari è solo apparente - rileva il segretario generale Uil Roma e Lazio, Alberto Civica - dovuto soprattutto alla diminuzione delle ispezioni e alle dimensioni medio- piccole delle aziende verificate».