Viterbo, esclusi dal Festival delle luci:
"Faremo ricorso al Tar"

Viterbo, esclusi dal Festival delle luci: "Faremo ricorso al Tar"
di Massimo Chiaravalli
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Venerdì 20 Dicembre 2013, 13:16 - Ultimo aggiornamento: 21:55

VITERBO - Faremo ricorso al Tar, oggi ci vediamo con i nostri legali per pianificare il da farsi.

Ecco, non c’è due senza tre. Come i tavoli su cui finiranno le carte sulle iniziative natalizie del Comune: il Festival delle luci e la mostra su Sebastiano del Piombo, al via in queste ore. Oltre alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, tocca anche al Tribunale amministrativo del Lazio. Dopo l’attacco dell’opposizione infatti, la Carramusa di Vasanello – che ha preso parte (e perso) a entrambi i bandi – si muoverà a sua volta per ribaltare il verdetto.

«Andiamo avanti su due piani: quello legale, rivolgendoci alla Procura – avevano detto Forza Italia, Fondazione e Fratelli d’Italia, ovvero l’opposizione escluso il Movimento 5 Stelle – e quello della magistratura contabile, per capire dalla Corte dei Conti se i soldi pubblici sono stati spesi nel modo giusto». In gioco ci sono 140 mila euro: dietro al risultato la minoranza vede la lobby di Caffeina e Viva Viterbo. Ieri aveva le carte già pronte, ma adesso i fronti per palazzo dei Priori diventano tre. «Se faremo ricorso al Tar? E’ certo: domani (oggi, ndr) – dice Gaetano Carramusa - abbiamo in programma una riunione con i nostri legali per pianificare il da farsi». Nessuna esitazione da parte dell’azienda, che – al pari della politica – si muoverà su due fronti. «Ricorreremo infatti per entrambe le iniziative, sia il Festival delle luci, sia la mostra di Sebastiano del Piombo».

Ad oggi non hanno ancora in mano le carte per poter capire come sono andate le cose, ma un’idea Carramusa se l’è fatta. «Cosa non ci convince? Aspetterei un attimo a dirlo, perché di fatto non abbiamo nulla: abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti, che non arriveranno prima di qualche giorno. Da quanto abbiamo appreso però, la minoranza ravvisa addirittura ipotesi di reato, quindi è evidente che anche noi procederemo per la nostra strada». Con un obiettivo differente. «Non ci interessa il lato penale naturalmente – spiega ancora - ma quello amministrativo».

Per la mostra su Sebastiano del Piombo, l’impresa aveva presentato un’offerta più alta rispetto a chi poi ha vinto, per il Festival delle luci, prendendo le contromisure, ne ha avanzata una più bassa. E per questo ha perso. Eppure si tratta di una realtà che sa muoversi in questo settore. Dalle foto pubblicate sul proprio sito internet si vede che hanno lavorato su iniziative di Marco Mengoni, degli Stadio, con il Tuscia Operafestival. Alla Carramusa si era rivolta anche la precedente amministrazione per la realizzazione del teatro in piazza Unità d’Italia, in quel caso tramite affidamento diretto.

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