Viterbo, Esattorie replica al Comune:
«Nessun ammanco, siamo in credito»

Il palazzo del Comune di Viterbo
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Mercoledì 30 Ottobre 2013, 19:28 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 10:57
VITERBO - La vicenda del “buco” di Esattorie al Comune capoluogo si arricchisce di un nuovo capitolo. La stessa societ sotto inchiesta da parte della Procura viterbese replica agli amministratorui.

Al 17 giugno, la data di presentazione del concordato preventivo, Viterbo vantava un credito di circa 4.200.000 euro e aveva un debito di circa 2.570.000.

Già a settembre scorso, alla chiusura dei rapporti dare-avere, «la società ha emesso altre due fatture sotto il controllo di un commissario giudiziale: una per 1.840.000 euro per accertamento Ici, una di 1.220.000 per accertamento Tarsu».



A fare i conti dell’affaire Esattorie Spa è Alba Torrese, avvocato di Carlo e Sandra Marcucci, fondatore e presidente della società che ha riscosso i tributi dei viterbesi fino a giugno. Ebbene, fatto il totale delle cifre certificate dal Tribunale di Isernia che ha accolto la domanda di fallimento, risulta che è Esattorie a vantare crediti nei confronti del Comune per oltre un milione di euro: 5.600.000 euro contro 4.200.000. Sul fronte delle indagini, Torrese chiarisce che i suoi assistiti hanno ricevuto dalla Procura di Viterbo un avviso di garanzia per appropriazione indebita.



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