Donna morta in casa, dall'autopsia
nessun trauma significativo

Donna morta in casa, dall'autopsia nessun trauma significativo
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Martedì 2 Luglio 2013, 17:36 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 18:47

VITERBO - Si appena conclusa l'autopsia su Roberta Ortolani, la donna di 40 anni, originaria di Castel Sant’Elia, trovata morta nell'apparatamento di via della Marrocca che divideva con il fratello Marco e il compagno. Al medico legale il compito di stabilire se a causare il decesso possa essere stata un'emorragia interna dovuta a un colpo ricevuto (tante le ecchimosi rinvenute sul suo corpo) o un'overdose di farmaci e droga. Da una prima ricognizione, sembrerebbe che nessun trauma sia stato così significativo, quindi le indagini della squadra mobile si orienteranno più sul mix di alcol e tranquillanti.

Entro 60 giorni, comunque, si avranno i risultati ufficiali.

La donna era stata trovata morta martedì pomeriggio poco dopo le due dal convivente di rientro nell’appartamento, a due passi da piazza Dante.

Roberta era distesa sul divano, vicino a lei il fratello che dormiva. Sul posto è arrivata subito l’ambulanza del 118 ma ai sanitari non è rimasto altro che constatare il decesso della poveretta.

Una storia di degrado e disperazione, quella della quarantenne. Fatta di droga e alcol a fiumi, intervallata dai disperati tentativi di riprendere una vita normale al fianco dell’ex marito. «Per un certo tempo c’era pure riuscita - racconta una vicina - sembravano essere tornati d’amore e d’accordo, ma poi è ripiombata nel tunnel».

Accanto al cadavere i poliziotti hanno trovato una montagna di flaconi e pastiglie ora al vaglio dei colleghi della scientifica che li esamineranno in laboratorio. Soprattutto, a un primo esame esterno, il corpo presentava diverse ecchimosi, in particolare i segni di un possibile colpo nella zona attorno a un occhio.

Ma nella casa al pian terreno con l’ingresso sbarrato dalle grate direttamente sulla via, non sembra siano stati trovati oggetti utilizzati come corpi contundenti. E chissà a quando risalgono quei segni. Overdose dopo un micidiale mix di alcol e droghe o una morte in conseguenza di uno o più colpi ricevuti?

«Al momento - taglia corto il capo della mobile, Fabio Zampaglione - non possiamo affermare nulla con certezza. Aspettiamo che venga disposta l’autopsia». Che sarà effettuata oggi come disposto dal pm Renzo Petroselli.

Di certo la donna, a detta di chi la conosceva, era diventata come uno scricciolo, divorata dall’eroina, senza quasi a volte la forza di reggersi in piedi. Se fosse stata colpita, probabilmente ci sarebbe voluto poco per ammazzarla.

Ma questa è un’ipotesi tutta da verificare. «Una volta - raccontano - abbiamo visto una straniera bussarle fin dal mattino con la borsa piena di birre per bere insieme». E poi la polizia o il 118 che ormai erano di casa: «Sentivamo le urla, litigavano spesso ma mica perché si volevano fare del male, perché non ci stavano più con la testa. No, oggi sembrava tutto calmo. Ma prima o poi quest’incubo doveva finire ed è finita male».

Qualcuno pensa all’appartamento: «Era in affitto a nome di lei, forse è la volta buona che gli altri se ne vanno». Per ora è sotto sequestro.

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