A Montalto i profughi sono eritrei, giovanissimi, tra loro anche dei minorenni. Il governo del mio paese - spiega uno dei profughi - non ci da la possibilit di un futuro, quindi questa la strada che siamo obbligati a fare. Per noi l'Europa l'unica speranza di vita che abbiamo. Tutti ieri si erano allontanati dal litorale.
Il Comune li ha accolti su richiesta del prefetto e ora sono fantasmi senza una meta. Il piano di emergenza era quello di stabilizzarli per tre mesi in un albergo sull'Aurelia che ha detto s alle richieste dello Stato; ma alcuni di loro gi hanno lasciato la cittadina per raggiungere Roma.
Un primo screening stato eseguito all'ospedale di Tarquinia per gli accertamenti medici. Cinque di loro sono risultati avere la scabbia: le autorit stanno procedendo secondo i protocolli previsti. Al vertice sulla sicurezza di ieri mattina in Comune tra forze dell'ordine e associazioni di volontariato si guardato a come affrontare l'emergenza: Caritas, Aves, Fratres, protezione civile, Misericordia e il parroco di S. Marina Assunta avrebbero dato assistenza agli stranieri; mentre carabinieri, polizia e vigili urbani garantiscono sicurezza sul territorio. Cerchiamo di non provocare allarmismi - rileva il comandante della polizia locale, Adalgiso Ricci - perch i protocolli sulle malattie infettive sono chiarissimi.
Un'unica cabina di regia avrebbe dovuto affrontare le richieste pervenute dai volontari; la prima, raccogliere il vestiario, consegnato ai profughi gi da ieri. Giusto in tempo per permettere loro di allontanarsi da Montalto per raggiungere altre zone d'Italia e dell'Europa.
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