Serata molto partecipata, lo scorso lunedì sera nel chiostro del convento della Trinità a Viterbo, per il quarto appuntamento dell'iniziativa "Incontri nel chiostro".
Un pubblico numeroso, attento e concentrato ha seguito per più di un'ora la conferenza del professor Gianluca Zappa, appassionato e attento lettore di Dante, autore del recente saggio "La pietra e la cattedrale", una lettura della Divina Commedia.
L'incontro era sul tema "Dante e noi". Cosa ci direbbe oggi Dante se potesse parlarci? Zappa è partito da questa domanda, desumendo la risposta dal messaggio della Commedia, dai suoi episodi, dai versi stessi, con citazioni dalle tre cantiche e, in particolare, con una lettura molto coinvolgente dei versi conclusivi. Secondo Zappa, il sommo poeta ci richiamerebbe al fatto che viviamo male, perchè riduciamo il nostro desiderio di infinito e sbagliamo strada.
«Dante ci dice questo mettendosi in gioco in prima persona, come uno che si è smarrito, quindi come un esempio.
Una lezione coinvolgente e piena di tensione, quella di Zappa, arricchita dalla presenza di sua figlia Nicoletta, soprano lirico, che ha eseguito dei canti medievali tratti dal “Laudario di Cortona” e dal repertorio di “Ildegarda” di Bingen.