L’idea originale dello psichiatra Paolo Crepet, che da anni vive proprio a Civita, è stata subito sposata dal sindaco Francesco Bigiotti, che si dice convinto che l’evento potrà avere «una collocazione di altissimo livello nel panorama nazionale degli eventi culturali. Noi, come Comune, non possiamo che essere al fianco del professor Crepet nella promozione e nel fornire il giusto supporto al festival».
Lo spazio Caffeina nella “città che muore” potrebbe articolarsi su una tre giorni di mezza estare, sfruttando la location naturale che l’antico borgo offre come contenitore di appuntamenti tra libri, eventi teatrali o musicali, incontri con personalità ecc.
L’idea di fondo, che ha visto la Fondazione Caffeina raccogliere subito la sfida per l’organizzazione della kermesse, è quella sposta da «un’amministrazione consapevole che con la cultura si possa far crescere il nostro territorio», ha spiegato Bigiotti.
Per Crepet è giunto il momento di ricollocare Civita «al centro dell’attenzione nazionale».
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