Viterbo, crollo alla Bmw: intesa tra le parti
sui risarcimenti per le vittime

Viterbo, crollo alla Bmw: intesa tra le parti sui risarcimenti per le vittime
di Silvana Cortignani
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Martedì 7 Ottobre 2014, 12:33
Crollo alla Bmw del 23 aprile 2004: in dirittura d’arrivo, dopo dieci anni, il risarcimento delle vittime. In cambio i genitori dell’operaio morto sotto le macerie e gli altri due rimasti feriti, tra cui un trentenne sopravvissuto per miracolo alla tragedia, revocherebbero la costituzione di parte civile al processo d’appello ripreso ieri a Roma.

L’impegno è contenuto in un accordo tra le parti, del quale non sono stati rivelati i particolari, da concretizzare entro dicembre. Il risarcimento potrebbe diventare una preziosa attenuante per evitare l’inasprimento delle pene a carico degli imputati, e nel caso dell’ingegnere Giuseppe La Grutta la condanna, come chiesto in secondo grado dopo l’impugnazione della sentenza del 2011 da parte del pm Franco Pacifici e delle vittime. Si parla di decine e decine di migliaia di euro. I genitori del 23enne morto, che in primo grado avevano chiesto un risarcimento di un milione e 200mila euro, si erano visti riconoscere una provvisionale di 200mila euro; 50mila euro, un altro operaio ferito; 100mila il terzo. Quest’ultimo, oggi 30enne, fu ricoverato in pericolo di vita e ha riportato lesioni permanenti.

Il principale imputato, il progettista La Grutta, fu assolto “perché il fatto non costituisce reato”; furono invece condannati a 3 anni e otto mesi il responsabile della sicurezza Paolo Taurchini, il direttore dei lavori Gianni Cardarelli e gli amministratori della Euroedilizia di Civitavecchia, Luigi e Simonetta Vespignani (per crollo, omicidio colposo e lesioni gravi colpose); 3 anni di reclusione al titolare della Bmw Fabio Lonardo e al titolare della Pavistamp Eraldo Di Giacomoantonio (per lesioni e omicidio colposo). Ieri, nel corso di circa tre ore di udienza, hanno parlato le difese. Il 1 dicembre è prevista la discussione.
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