Viterbo, Comune: sul registro unioni civili
l'irritazione della Curia vescovile

Il sindaco Leonardo Michelini
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 26 Marzo 2014, 11:39 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 13:20
Prevedibile quanto obbligata, arrivata la reazione della Curia vescovile al registro delle coppie di fatto, approvato marted scorso dal consiglio comunale. Anche se i toni sono netti, le parole sono state pesate e soppesate prima di essere affidate a un comunicato ufficiale di poche righe.



La difesa della vita e della famiglia sono fondamento solido e irrinunciabile, si legge nella nota. Aggiungendo soltanto che abbiamo gi detto, non c' altro da aggiungere. La questione viene infatti liquidata rimandando a un documento della Cei, che risale al 2007. La nota non d spazio a interpretazioni. La Curia, quindi il vescovo Lino Fumagalli, ricorda: La comunit ecclesiale ha gi espresso la sua posizione con iniziative organizzate in questi mesi dal consiglio dei fedeli laici e con una nota sul mensile “Vita della Diocesi di Viterbo” di gennaio-febbraio.



Poi: I credenti si adoperino per il bene comune, il cui fondamento appunto la famiglia. Sul mensile si scopre che il messaggio quello della Cei di sette anni fa, presentato con una premessa: Una riflessione semplice e serena, che vuole porsi al di sopra di polemiche ideologiche e strumentali.



Da marted scorso a Viterbo le coppie di fatto equiparate a quelle sposate. E vale anche per le unioni omosessuali. Il regolamento che sancisce la nascita del registro, approvato a maggioranza, parla chiaro: per quanto di competenza di palazzo dei Priori, le due condizioni pari sono. Il passaggio clou: Il Comune estende i benefici riconosciuti da norme comunali alle coppie coniugate affinch siano riconosciuti anche agli iscritti al registro delle coppie di fatto.



Ovviamente laddove non ci si scontri con le leggi regionali o nazionali. Il che spalanca comunque le porte nel campo di tributi, bandi, agevolazioni come stato sottolineato in consiglio dai dirigenti. Ma volendo anche agli alloggi popolari, mentre per quanto riguarda aspetti pi delicati potremmo fare un accordo con la Asl, dice la democrat Melissa Mongiardo, che come presidente di commissione ha lottato con le unghie per l'approvazione. Ora si deve solo fare una ricognizione delle norme comunali che possono essere estese alle coppie di fatto.



L'accostamento col matrimonio – quello civile – c' anche nella cerimonia: si pu chiedere una sala del Comune per celebrare l'iscrizione. Il primo passo era stato fatto il 21 agosto del 2013, ieri in consiglio le votazioni del regolamento, articolo per articolo: un pezzo di Oltre le mura (il capogruppo Maurizio Tofani e Marco Ciorba) si astenuto o uscito dall'aula - stessa cosa Aldo Fabbrini del Pd – salvo poi votare contro alla fine. Tra i democrat assente Mario Quintarelli, gli altri hanno votato s. No costante per Arduino Troili, tanto che il forzista Elpidio Micci gli ha chiesto di passare dall'altra parte. S anche di Chiara Frontini (Viterbo 2020) e Gianluca De Dominicis (M5S).



La discussione: Il registro serve solo alle coppie gay, poi si arriver alle adozioni, ha ammonito Troili; Quali diritti avranno?, ha chiesto Luigi Maria Buzzi (FdI); E' una cosa politica e ideologica, ha chiosato Antonella Sberna (Fi). A rompere gli indugi, proprio quando la Costituzione veniva chiamata in causa a sostegno dei pro o dei contro, stato il sindaco Leonardo Michelini. Il punto – ha detto – se vogliamo equiparare le coppie di fatto a quelle sposate. E allora ecco la definizione di coppia di fatto viterbese: Due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso – si legge nel regolamento – residenti e coabitanti a Viterbo.
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