L'anno nero della Tuscia, 3 omicidi e 80 casi di violenza di genere

Il comandante Andrea Antonazzo
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Domenica 19 Dicembre 2021, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 12:11

Tre omicidi e 80 casi di violenza di genere. Si chiude con un bilancio pesantissimo il 2021 dell’Arma dei carabinieri. In questo anno che sta per concludersi la provincia di Viterbo è stata scossa da tre brutali assassinii.

«Il 2021 sta per chiudersi ed è stato, - afferma il comandante provinciale Andrea Antonazzo . un anno complesso e impegnativo. Sopratutto negli ultimi 6 mesi, dove oltre alle attività ordinarie siamo stati impegnati per il rave di Valentano e per tre omicidi. L’omicidio suicidio di Castel Sant’Elia, l’omicidio del piccolo Matias per mano del padre a Vetralla.

E l’ultimo quello a Tarquinia che ha riguardato la morte del professor Dario Angeletti. In tutti i casi l’attività dei reparti dipendenti coordinati e capeggiati dal Nucleo investigativo ha reso possibile fare immediatamente piena luce su questi luttuosi eventi ed assicurarne i responsabili alla giustizia».

Tre delitti che sembrerebbero avere un unico comune denominatore. «I primi due - spiega ancora Antonazzo - possono essere sicuramente inquadrati in un contesto di disagio familiare. Per l’ultimo - quello del professor Angeletti, che stiamo ancora approfondendo - non possiamo escludere che nasca da legami interpersonali». Ma in questo anno impegnativo non c’è solo questo a destare allarme.

Nel delicato settore della violenza di genere i comandi di Stazione, attenti a trattare con la massima sensibilità le vittime di cui vengono a conoscenza, hanno perseguito 80 casi, di cui 31 di maltrattamenti e 25 violenze sessuali (erano state 28 lo scorso anno).

Sono stati anche accertati 23 casi di stalking, tra i quali 2 di revenge porn. Oltre persone denunciate, 43, i provvedimenti che ne sono scaturiti sono 7 arresti in flagranza di reato, 5 quale misura cautelare, 4 allontanamenti dalla casa familiare, 8 tra divieti di avvicinamento alla vittima e obbligo di dimora in altro comune. 6 minori sono stati altresì collocati presso una casa famiglia. Dati in fortissima crescita rispetto a quelli degli anni precedenti.

In aumento esponenziale anche i del fenomeno delle truffe e frodi informatiche, passate da 939 a 1154, fenomeno delittuoso legato alle nuove modalità di fare acquisti oggi anche per beni di prima necessità. Ovviamente nell'attività annuale non manca il contrasto allo spaccio e il controllo quotidiano del territorio. «I furti per cui l’Arma dei carabinieri è stata chiamata a procedere sono passati da 1.823 a 1.856 (quelli in abitazione da 430 a 425). Anche il numero delle rapine è sceso da 36 a 25 di cui 7 in abitazione. E grazie all’attività del Nucleo investigativo sono state tutte scoperte, con 3 persone deferite in stato di libertà e 4 in stato d’arresto. Va comunque detto che nel 2019, prima dell’emergenza Covid, i furti denunciati all’Arma in provincia erano stati 3.158, di cui 621 in abitazione». Nota dolente il reddito di cittadinanza. In un solo anno i furbetti denunciati sono passati da 37 a 239. E le somme versate dallo stato per non aventi diritto da circa 200mila euro a un milione e mezzo.

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