L’erba alta non guarda in faccia a nessuno. Non c’è solo la città a subire il problema, ma anche uno dei suoi siti storici e più rappresentativi: Villa Lante a Bagnaia. «E’ nel degrado, quasi abbandonata a se stessa»: questa la denuncia di alcuni visitatori. Fruibile solo in minima parte, il resto è tutto transennato e nell’incuria. Insomma, quello che nel 2011 vinse il premio “Parco più bello d’Italia” e due anni dopo il quotidiano inglese The Telegraph inserì tra i 10 più belli del mondo ormai è poco più di un ricordo.
Quanti frequentano il luogo, di competenza della Soprintendenza, ormai iniziano a perdere le speranze. «Una volta entrati – dicono - si può stare solo nella parte iniziale. Il resto è tutto transennato: boschetto e fontane non sono fruibili perché c’è l’erba alta e nessuno la taglia. E anche dove possono stare i bambini è lasciato a se stesso: non è curato, è vicino all’abbandono. Le fontane sono piene di melma, orami è così da mesi. Gli adulti una volta facevano il percorso ginnico, ora è chiuso pure quello». Le reiterate segnalazioni sui vari gruppi Facebook sono lì a confermarlo.
E fortuna che il sito de Mibact, polo museale Lazio, definisce Villa Lante «uno dei più famosi giardini italiani a sorpresa manieristici del XVI secolo».
La villa negli ultimi anni ha vissuto una lunga serie di problemi: il primo agosto del 2019 era crollata una parte di muro nei pressi della fontana del bacio, la scorsa estate invece il sindaco Giovanni Arena aveva minacciato di chiudere l’acqua - pagata dal Comune - se la Soprintendenza non avesse riaperto il sito, rimasto chiuso per molto tempo a causa del coronavirus. Ancora prima, il 2 ottobre del 2015, raffiche fortissime di vento avevano fatto crollare un leccio sulla fontana del Gambero, danneggiandola seriamente. Buona parte era rimasta interdetta per mesi e mesi per problemi di sicurezza, con l’area delimitata dal nastro bianco e rosso. Adesso lo stesso nastro recinta gran parte di quel gioiello visitato nel 1991 anche da Carlo d’Inghilterra.