Il bel giardino a Bagnaia val bene una scappata al bagno. Proprio sul più bello. La discussione era stata chiesta da parte della maggioranza e parte della minoranza: in maniera bipartisan, hanno dato forfait membri dell’una e dell’altra sponda. Teoricamente il numero c’era, vescica permettendo. E invece? «Ero al bagno». Come al bagno? «Sì, sono andato al bagno e hanno fatto l’appello. Non c’ero, che devo fare? Sono tornato – spiega Treta – e ho visto che non c’era la maggioranza. Mi scappava, hanno fatto l’appello veloce veloce». Non sapeva che a quell’ora ci sarebbe stato l’appello? «Sì, ma mi scappava un attimino, che dovevo fare?». Una pipì a orologeria? «Solo lunga. Quando sono tornato mi hanno detto che mancava uno». Seriamente? L’ha fatta fuori dal vaso. «Questi sono i fatti, non ho altri motivi: è una cosa fisiologica».
Fisiologica sta diventando anche la difficoltà nel garantire il numero legale. Come giovedì, quando i panunziani hanno dato buca sul consiglio chiesto dai fioroniani per l’adeguamento sismico delle strutture sanitarie. «Ma io non vedo crisi – dice il capogruppo del Pd, Mario Quintarelli – e non penso sia un brutto segnale. Ci sono problemi personali a cui non si può non rispondere». Invece è stata critica la risposta di Marco Volpi, l’altra volta. «Ognuno fa le proprie dichiarazioni, io ad esempio sono più moderato».
Moderato, ma anche riformista e capogruppo degli stessi, è Paolo Moricoli. «La storia comincia con la fuga della minoranza giovedì scorso: se chiedono una seduta su Prato Giardino loro, noi gli teniamo il numero, e se la chiediamo noi su altro se ne vanno». E la maggioranza, niente? «I problemi sono sempre quelli – conclude – ma non così forti. L’uscita di Treta penso fosse voluta, anche se non credo che il motivo fosse Bagnaia».
E pensare che a Villa Lante c’è pure la fontana dei Mori, che non c’entra nulla con i Moderati e riformisti ma che è rimasta senz’acqua. «Se l’è bevuta tutta Treta prima del secondo appello», dicono i maligni.
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