Viterbo, il teatro Unione riaprirà all'inizio del 2017: la giunta ha approvato il progetto esecutivo del terzo lotto

Viterbo, il teatro Unione riaprirà all'inizio del 2017: la giunta ha approvato il progetto esecutivo del terzo lotto
di Massimo Chiaravalli
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Giovedì 26 Maggio 2016, 09:52
Sipario. Il teatro dell'Unione riaprirà all'inizio del 2017. La giunta ha infatti approvato il progetto definitivo ed esecutivo dei lavori, per un valore di poco inferiore ai 2,5 milioni. Praticamente una seconda vita, dopo l'inaugurazione del 4 agosto 1855 e gli ultimi 5 anni di buio. «Rispettare i tempi sarà una missione impegnativa, ma l'evento memorabile», è la sintesi dell'assessore ai lavori pubblici Alvaro Ricci.

Ora parte il countdown, poi la città potrà avere – o meglio, riavere – il suo teatro. Il secondo lotto era costato poco meno di 2 milioni di euro. Adesso tocca al terzo. La tabella di marcia prevede «la pubblicazione dell'avviso di gara entro massimo 10 giorni – dice Ricci – poi due mesi per chiudere la procedura, quindi la consegna dei lavori in piena estate». Ovviamente al netto di ricorsi, sempre in agguato. Nella delibera si parla di gennaio 2017 per la riapertura. «Per rispettare i tempi del finanziamento e veder completato e fruibile l'unione all'inizio dell'anno – continua – la missione è impegnativa. Come lo è stato reperire i fondi e riadeguare il progetto a causa del nuovo codice degli appalti».

Essendo l'importo superiore al milione, si procederà con l'offerta economicamente più vantaggiosa. Significa che «avremo un lavoro più rifinito, come ad esempio per la tinteggiatura». Un po' di dati. L'importo complessivo di questo terzo lotto – che tocca adeguamento impianti, antincendio e rischio sismico - è di  2 milioni e 444.667 euro, di cui circa 1,6 per lavori, il resto per oneri come Iva e progettazione. Di questi 1 milione e 350 mila sono a carico della Regione, reperiti tramite fondi europei, «che impongono tempi ristretti per procedere. L'assegnazione è avvenuta a fine 2015, a novembre. Da lì è partito tutto l'iter per il progetto esecutivo – spiega Ricci - che non poteva avvenire se non col reperimento dei fondi. Il comune? È intervenuto con 900 mila euro dall'avanzo vincolato e con 150 mila da fondi di bilancio. Una parte di questi hanno coperto il secondo lotto».

Il terzo è quello che consentirà la riapertura. «L'opera è importante attesa da anni – conclude Ricci – e i tempi stretti ci tengono sotto tensione. Ma sono soddisfatto e devo ringraziare anche la Regine per questa possibilità. La riapertura sarà un evento epocale, speriamo che pure la fortuna ci venga incontro».
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