«Turisti sì, turisti no», la polemica sbarca sui social e diventa parodia: a Viterbo la prima “sagra della lamentela”

Il Bagnaccio a Viterbo
di Federica Lupino
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Giovedì 17 Agosto 2017, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 16:47
D’estate, si sa, le polemiche da ombrellone sono cicliche come le ondate di calore. Ed ecco che a infiammare gli animi in quest’anno così torrido c’è la sempiterna diatriba sui turisti a Viterbo: ci sono o no? I viterbesi li vogliono o preferiscono starsene tranquilli tranquilli, senza troppi stravolgimenti? Allora è meglio godersi la quiete e dormire sonni tranquilli oppure sopportare qualche schiamazzo in nome della crescita della città? Sui social impazza il dibattito, a suon di foto-denuncie per sostenere la propria tesi (“Viterbo è vuota e tutto è chiuso”) oppure smentire quella di qualcun altro (“Un bel po’ di turisti in giro e locali aperti”).

In attesa dei dati ufficiali sulle presenze a ferragosto, mentre centinaia di viterbesi si inalberano digitando post da sotto gli ombrelloni, qualcuno ha pensato bene di riderci sopra. Ecco allora servita la manifestazione: la prima sagra della lamentela, a Viterbo dal 10 al 24 agosto. Sul portale Evensi c’è proprio questa bizzarra festa, naturalmente fittizia.

Uno scherzo dai tratti seri però. Come un moderno Pasquino, l’autore dell’evento usa l’ironia per denunciare i (mal)costumi locali (di tutti i viterbesi, non solo di chi governa). La descrizione dell’evento è una vera pasquinata: “A Viterbo, come nel resto d'Italia, ci si lamenta di tutto. Si organizzano eventi e ci si lamenta – si legge - che vengano organizzati tutti nello stesso periodo, lasciando pressoché vuoto il resto dell'estate. Ci si lamenta perché si organizzano eventi con musica alta, mentre la gente vuole dormire. Organizzano eventi fuori dal centro storico per non disturbare chi abita in centro e ci si lamenta perché il centro storico muore. Ci si lamenta che le sagre sono tutte fuori città. Si organizza il festival della porchetta ma ci si lamenta che in estate la porchetta non va bene. Se tengono i locali aperti tutta la notte ci si lamenta dei rumori molesti. Se li chiudono ci si lamenta che la città è un mortorio. Ci lamentiamo per le macchine che transitano per il centro. Chiudiamo il centro alle auto e ci lamentiamo perché non si può transitare in auto”.

Allora perché non farne un festival? Ma attenzione, il premio per la lamentela più stravagante, a qualcuno potrebbe suonare come una minaccia: la collezione dei dvd dei film di Mario Merola e tutti i cd di Gigi d'Alessio. Masterizzati, per giunta.
 
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