Truffa alle compagnie telefoniche: in nove a processo

Truffa alle compagnie telefoniche: in nove a processo
di Maria Letizia Riganelli
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Mercoledì 4 Luglio 2018, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 19:37
Raggiravano le compagnie telefoniche con false partite Iva, al via il processo ai professionisti della truffa. E' partito ieri mattina il procedimento a carico di nove imputati, accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, scaturito dall'operazione della Squadra mobile del capoluogo Business & friends. Parti civili le società di telefonia mobile Wind, Tim, Vodafone H3G e TeleTu.

L'indagine è scaturita dalla denuncia di un commercialista viterbese che, nella primavera del 2014, aveva subito una tentata estorsione da quattro persone. Intercettandoli, gli investigatori hanno scoperto che due di loro, zio e nipote, erano particolarmente attivi nel business delle presunte truffe ai giganti della telefonia.

A incastrarli però sarebbero state le decine di telefonate, intercettate dagli agenti, in cui gli attuali imputati si scambiavano informazioni per mettersi d'accordo sui prodotti da cercare e subito dopo piazzare sul mercato. Le indagini avrebbero fatto emergere ulteriori spunti investigativi che avrebbero svelato agli inquirenti l'esistenza di un presunto sodalizio criminale dedito alla commissione di numerose truffe, ai danni delle maggiori compagnie telefoniche italiane.

Le attività investigative svolte hanno consentito alla Procura di Viterbo di accertare che in un Comune della provincia di Mantova, San Benedetto Po, alcune persone di origine calabrese, in stretto contatto con parenti residenti in provincia di Crotone, avevano messo in piedi un efficace meccanismo truffaldino che si sostanziava nella stipula di centinaia di «contratti multi business e consumer» che prevedevano la fornitura di apparecchiature tipo iphone, tablet e ipad, di notevole pregio e valore economico, a fronte di un piano di finanziamento proposto con offerte commerciali dalle maggiori compagnie della telefonia.

I contratti stipulati per truffare i gestori telefonici sarebbero stati almeno un centinaio. Per un giro d'affari che avrebbe superato i 100mila euro. L'allora capo della mobile di Viterbo Fabio Zampaglione lì definì i professionisti della truffa. Il processo a loro carico entrerà nel vivo solo alla prossima udienza, prevista per il 6 novembre.
 
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