Intanto palazzo dei Priori ha prorogato ai Sensi l’affidamento in custodia del bene minerario di 8 mesi, fino al 30 giugno 2018. Reazione? «Non lo sapevo». Segno di una incomunicabilità totale. Tornando al bando: «Possono partecipare tutti – dice Sensi – e il fatto di poter assegnare ad altri l’acqua è incredibile. Per me questa considerazione da sola porta a un discorso insostenibile». In altre parole, le Terme dei Papi «rischiano di essere private di una componente essenziale per il loro funzionamento. È assurdo, l’avviso non si regge in piedi». Significa che lo impugnerete? «Certo, questo è poco ma sicuro. E lo faremo prima che scadano i 60 giorni per presentare domanda di partecipazione: se disgraziatamente lo stabilimento fosse privato dell’acqua – continua - sarebbe ingestibile. Ancora una volta hanno sbagliato».
Sensi vorrebbe evitarlo. «Proverò ogni strada per ricomporre la situazione in maniera non cruenta. Qualora la determinazione del comune fosse irreversibile, quindi letale per le Terme dei Papi, almeno le avrò tentate tutte». C’è solo un modo per fare strada ad altri: «Un imprenditore serio, se volesse subentrare – conclude - dovrebbe salvaguardare i 200 posti di lavoro e rendere quanto la mia famiglia ha investito in tanti anni». La cifra? 15 milioni di euro. Liquidi, ovviamente.
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