Scontro Comune-Terme dei Papi, Sensi all'attacco: «Pronti a impugnare il bando»

Scontro Comune-Terme dei Papi, Sensi all'attacco: «Pronti a impugnare il bando»
di Massimo Chiaravalli
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Venerdì 3 Novembre 2017, 16:45
«Qualora fossero altri ad aggiudicarsi il bando, lo stabilimento sarebbe privato di una componente essenziale per il suo funzionamento». Terme dei Papi, l’affare si complica. Perché da queste premesse, il patron Fausto Sensi vede una sola strada: «Impugneremo l’avviso pubblico», quello per la gestione fino al 2033 di 23/24 litri al secondo di acqua termale, indispensabili per far andare avanti la struttura.

Intanto palazzo dei Priori ha prorogato ai Sensi l’affidamento in custodia del bene minerario di 8 mesi, fino al 30 giugno 2018. Reazione? «Non lo sapevo». Segno di una incomunicabilità totale. Tornando al bando: «Possono partecipare tutti – dice Sensi – e il fatto di poter assegnare ad altri l’acqua è incredibile. Per me questa considerazione da sola porta a un discorso insostenibile». In altre parole, le Terme dei Papi «rischiano di essere private di una componente essenziale per il loro funzionamento. È assurdo, l’avviso non si regge in piedi». Significa che lo impugnerete? «Certo, questo è poco ma sicuro. E lo faremo prima che scadano i 60 giorni per presentare domanda di partecipazione: se disgraziatamente lo stabilimento fosse privato dell’acqua – continua - sarebbe ingestibile. Ancora una volta hanno sbagliato».

Sensi vorrebbe evitarlo. «Proverò ogni strada per ricomporre la situazione in maniera non cruenta. Qualora la determinazione del comune fosse irreversibile, quindi letale per le Terme dei Papi, almeno le avrò tentate tutte». C’è solo un modo per fare strada ad altri: «Un imprenditore serio, se volesse subentrare – conclude - dovrebbe salvaguardare i 200 posti di lavoro e rendere quanto la mia famiglia ha investito in tanti anni». La cifra? 15 milioni di euro. Liquidi, ovviamente.
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