La decisione fa seguito agli incontri tenuti insieme al sindaco Michelini con i rappresentanti delle categorie economiche, sociali e sindacali. «Oltre ai nuclei familiari abbiamo pensato alle attività che creano lavoro. Alle realtà commerciali, industriali e artigianali si è voluto dare un segnale, con un provvedimento che andrà non solo a dimezzare l’aliquota Tasi, scesa da 1,4 per mille a 0,75, ma addirittura quasi ad abbatterla. In fase di approvazione siamo riusciti infatti a scendere allo 0,4 per mille». Come si paga? In due tranche: la prima entro il 16 ottobre, il saldo al 16 dicembre. Quindi l’Irpef. «In questo caso - conclude Ciambella - chi ha un reddito inferiore o pari a 18 mila euro non versarà un centesimo. Tra 18 e 20 mila? Il costo di un caffè al mese o poco più. Il tutto sempre in proporzione al reddito. E comunque un contribuente con un reddito di 100 mila euro si troverà a pagare circa 100 euro in più di Irpef l’anno, un importo che non mi sembra così elevato».
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