Il perché di questo marasma? “Le operazioni che sinora gli uffici svolgevano entro agosto così da far partire le lezioni senza intoppi ancora non si sono concluse – spiega Marconi – a causa della riforma che ha previsto due fasi di immissioni in ruolo. Gli uffici scolastici periferici, come quello di Viterbo, stanno lavorando con poco personale e orari infernali per porre rimedio al caos creato dalla riforma”. Ma servirà ancora molta pazienza: per le secondarie, ad esempio, ci vorrà almeno un altro mese prima che tutti i professori vengano nominati.
Particolarmente critica la condizione degli alunni diversamente abili: abbandonati a loro stessi, con i dirigenti scolastici che cercano di rimediare alla ben’e meglio, assumendosi grosse responsabilità. Nello specifico, i dati raccolti dalla Cisl denunciano una situazione al limite del collasso: restano scoperti 106 posti alla primaria, 70 all’infanzia, 82 alle medie e 54 alle superiori. Significa, appunto, che oltre 300 studenti con difficoltà non hanno accanto la figura professionale che dovrebbe aiutarli.
“Ci vorrà ancora diversi giorni prima che vengano nominati e –continua la sindacalista – si ricorrerà a insegnanti senza titoli perché i docenti di sostegno sono insufficienti. Al momento, siamo di fronti a situazioni davvero delicate con ragazzini che non possono essere lasciati soli”. Anche nelle altre discipline i problemi abbondano: alle medie mancano 24 cattedre di matematica, 11 di italiano, 2 di educazione fisica e altrettante di strumento musicale. Le ore che saltano in tutte le scuole sono centinaia.
“L’unica responsabilità di questi pasticcio è del ministero. Se non ci fossero i dirigenti a farsi in quattro trovando a volte situazioni tampone anche molto fantasiose la scuola non potrebbe essere garantita. E i dipendenti dell’ex provveditorato hanno carichi di lavoro disumani. Altro che buona scuola”, chiude Marconi.
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