Scavi antica Faleri, riportato alla luce il borgo di Civita Castellana

Nella campagna del archeologica di Vignale riemersi 600 metri quadrati di storia. Il sito diventerà un parco.

Scavi antica Faleri, riportato alla luce il borgo di Civita Castellana
di Ugo Baldi
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Mercoledì 5 Luglio 2023, 19:09

Come scavare a mani nude nel proprio passato.

Si è chiusa la seconda campagna di scavi sul colle di Vignale.

In poco più di tre settimane sono stati portati alla luce quasi 600 metri quadrati dell'abitato antico, secondo un progetto di indagini concordato tra il dipartimento di Scienze dell'antichità dell'Università della Sapienza di Roma e la Soprintendenza archeologia Belle arti e paesaggio per l'Etruria meridionale.

La prima conduce le sue ricerche in regime di concessione e l'azione punta a un duplice scopo: quello di indagare un settore nodale della città preromana e, al contempo, di andare nella direzione della realizzazione di un parco pubblico con destinazione archeologica. Notevoli le quantità di materiale recuperato (di materiale ceramico e di natura architettonica) che nei prossimi mesi saranno catalogati e studiati.

«L'attenzione del lavoro - come ha spiegato la docente Maria Cristina Biella - si è concentrata sul sistema di adduzione idrica. Una fitta rete di cunicoli è stata individuata e indagata. L'indagine di quest'aspetto nodale per la vita della città antica è stata condotta sia attraverso lo scavo, sia attraverso riprese endoscopiche.

Le indagini hanno inoltre hanno confermato la cronologia dell'occupazione del colle: dalla media età del bronzo ad almeno il secondo secolo avanti Cristo».

Sono intervenuti anche Nicolò Sabina e Franco Pacifici, componenti dell'equipe di scavo. La vasta apertura di quest'anno permetterà nei successivi due anni di effettuare approfondimenti, che permetteranno di chiarire alcuni punti dell'assetto urbano e della vita della città: la viabilità, l'edilizia privata e le sue modifiche nel corso dei secoli e, non da ultimo, le attività produttive legate alla vita dell'insediamento. Le indagini archeologiche hanno visto impegnati nelle attività dio scavo oltre trenta studenti, provenienti dalle Università di Roma Sapienza, da quella di Leiden (Paesi Bassi) e di Pavia.

Durante tutto il periodo di apertura del cantiere gli archeologi del Progetto Falerii hanno organizzato numerose attività di coinvolgimento della comunità locale e di quella dei turisti che, sempre più numerosi, scelgono la Tuscia per una fuga dalla città.

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