Macchina di Santa Rosa, tutta Viterbo si è fermata per il Trasporto

Gloria nel primo tratto del Trasporto di questa sera
di Massimo Chiaravalli
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Domenica 3 Settembre 2017, 20:11 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 16:55

E' arrivata a destinazione, portata a spalla dai Facchini lungo un percorso di quasi due chilometri, completato in poco più di due ore e mezza. Gloria, la Macchina di Santa Rosa che ha sfilato questa sera, ha incantato e suggestionato come sempre accade durante il rito del Trasporto.
 

 


L'attesa in piazza del Teatro prima del via per l'ultimo sforzo. Alle ore 23,49 lo scatto. Le corde e le leve spingono, Gloria si inclina e si lancia verso la sommità. Poi la manovra, la più difficile per posizionarsi.. L'impresa è compiuita, la Macchina alle 23,50 è al suo posto, suonano le campane.    

Alle ore 23,06 ultimo tratto aggiuntivo, quello di ritorno su via Marconi prima di arrivare all'ultima fermata intermedia, quella ai piedi della salita verso il santuario. In piazza Verdi (del Teatro) la sosta è in corso prima di salire per arrivare al traguardo finale.

Ripartenza verso piazza Martiri d'Ungheria, per la sosta tecnica davanti piazza della Repubblica.  
La Macchina è arrivata in piazza del Teatro tra l'entusiasmo dei tantissimi spettatori. La girata e poi la nuova fermata prima di scendere per via Guglielmo Marconi, tratto aggiuntivo da percorrere nei due sensi.
Quarta sosta davanti alla chiesa del Suffragio, quasi a metà Corso. Fermata breve come la precedente, i Facchini di nuovo sotto ai comandi del capo Sandro Rossi. Inizia la quinta tappa.
Sulle spalle dei Facchini, in questo tratto in formazione ridotta per i passaggi troppo stretti tra i palazzi, la Macchina ha iniziato il suo cammino lungo Corso Italia. 
Sosta in piazza delle Erbe, Gloria procede nel suo percorso di avvicinamento alla meta finale.
E' il tratto più breve, quello che su via Roma porta fino a piazza delle Erbe.
Ore 22,04, la Macchina è di nuovo in marcia.

Quella davanti ai palazzi di Comune e Prefettura è la sosta più lunga per la Macchina di Santa Rosa. Molti dei Facchini sono in visita ad autorità e ospiti arrivati a Viterbo per assistere al Trasporto.  .  

Davanti alla Provincia, punto dello storico fermo di Volo d'Angeli, Gloria ha spento le luci. Poi l'arrivo in piazza del Plebiscito. La “girata”, dedicata ai Facchini deceduti e al regista Giorgio Capitani, viterbese d'adoazione, quindi la Macchina è stata poggiata sui cavalletti. luci di nuovo tutte accese. 

Ora su via Cavour l'atteso omaggio dei Facchini alla Macchina che, il 3 settembre del 1967, ovvero 50 anni fa, si bloccò per non ripartire.

Sosta brevissima, Gloria è di nuovo in marcia verso piazza del Plebiscito attesa da migliaia di persone sulle tribune.

Primi commenti positivi da sotto la Macchina, il tratto è filato via liscio senza problemi. 

Via Garibaldi percorsa in 5 minuti, la Macchina è alla prima sosta in piazza Fontana Grande.
 
Ore 21,15, Gloria è partita da piazza San Sisto dopo il comando del capofacchino Sandro Rossi.

Viterbo, San Sisto. Tutta la città, completamente al buio, aspetta da un anno all'altro questo momento: è il «Sollevate e fermi». È il comando del capofacchino che dà il via al Trasporto della Macchina di Santa Rosa, la struttura alta 30 metri del peso di 50 quintali, portata a spalla dai Facchini lungo un percorso di quasi due chilometri. L'ordine arriva alle 21 e da quel momento tutta Viterbo trattiene il respiro.


Dopo il raduno nella sala del conclave, a palazzo dei Papi, gli uomini in divisa bianca, bandana e fascia rossa alla vita hanno effettuato il giro delle sette chiese, un rito che si chiude proprio in quella di fianco al luogo della partenza della Macchina. Qui, all'esterno, il vescovo Lino Fumagalli impartisce ai Facchini, tutti inginocchiati davanti alla struttura illuminata, la benedizione "in articulo mortis".

Poi il via, con la prima fermata dopo una discesa di alcune centinaia di metri. Questa sosta è la cartina di tornasole per capire come andrà il Trasporto: il capofacchino riceve le prime indicazioni su come la Macchina risponde sulle spalle dei Facchini. Si tratta di risposte importanti, il peso della struttura infatti non è omogeneo: va e viene, con le cosidette "accollate", botte di qualche attimo che arrivano fino a 200 chili. La struttura deve quindi mostrare una certa elasticità. La Macchina che quest'anno sfila per la terza volta si chiama "Gloria in excelsis deo", è ideata dall'architetto Raffaele Ascenzi e costruita dall'imprenditore Vincenzo Fiorillo.

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