Rifiuti interrati a Graffignano, il piano per avviare la bonifica è più che raddoppiato

Il sopralluogo al Pascolaro dei funzionari della Regione
di Federica Lupino
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Lunedì 16 Gennaio 2017, 12:16
Rifiuti interrati a Graffignano, il piano di caratterizzazione lievita. Quello approvato la scorsa estate stimava un costo di 249mila euro per eseguire i carotaggi nei 142 ettari inquinati in località Pascolaro, il Cassettone e Bivio del Pellegrino. Ma i conti sono stati rifatti e, dopo una riunione che si è tenuta prima della fine dell’anno, più che raddoppiati. Adesso, l’ammontare totale delle spese per effettuare le indagini è di 585mila euro.

Come è possibile? Semplice: la voce principale dei costi aggiuntivi è rappresentata dagli oneri richiesti dalla Provincia, pari a 170mila euro. Poi, ci sono 20mila euro sollecitati dall’Arpa per eseguire le analisi in contraddittorio, quindi altre spese ricavate dal ricalcolo delle ricerche necessarie sui terreni. Dalla Provincia, il dirigente Ernesto Dello Vicario assicura: “Nessuna conseguenza sull’iter avviato”. Ma in Regione leggendo il ricalcolo sono saltati sulle sedie: in bilancio, grazie al lavoro del consigliere regionale del Pd Enrico Panunzi, è stata stanziata la somma iniziale. Poco più di 42mila euro sono stati destinati già a dicembre, i restanti 207mila euro dovrebbero essere sbloccati tra gennaio e febbraio. Ma essendo più che raddoppiati i costi, la partita ora si riapre col rischio quantomeno di prolungare i termini.

Al momento, si sa solo che in Regione prenderanno di nuovo in mano il fascicolo per verificare voce per voce tutti i campi che hanno provocato l’impennata della spesa. Per il resto, c’è da ricordare che il piano di caratterizzazione approvato in conferenza dei servizi per 249mila euro è diretta conseguenza di quello prodotto a metà 2015 dall’Università della Tuscia, aggiustato con alcune richieste avanzata in sede di discussione dall’Arpa.

Ma da dove sbucano quei 170mila euro che la Provincia finora non aveva reclamato? “La disciplina regionale – spiega il dirigente – prevede degli oneri di istruttoria per la caratterizzazione da corrispondere all’Arpa e ai soggetti che svolgeranno le analisi. Il calcolo viene fatto in base alla superficie da trattare. L’area in questione è molto vasta e noi abbiamo proceduto con la mera applicazione della tabella, moltiplicando il costo unitario per i 142 ettari”. Dello Vicario ricorda poi che quegli oneri sono “a carico dei soggetti responsabili dell’inquinamento, quando saranno chiamati a rispondere”. Il punto è: chi li anticipa?
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