Rifiuti interrati a Graffignano, la Regione stanzia 500mila euro per le indagini sui terreni. Panunzi: «Impegno mantenuto»

Il sopralluogo dello scorso anno della Regione al Pascolaro
di Federica Lupino
2 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Aprile 2017, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 16:56

Graffignano, la Regione ci mette i soldi. Tutti. Nonostante i costi della caratterizzazione siano lievitati da 249mila a 585.817 euro in pochi mesi, da Roma hanno deciso che è ora di capire cosa è stato interrato in quei 142 ettari fino a dieci anni fa. E così l'intera somma è stata impegnata sul bilancio 2017 e verrà liquidata direttamente al Comune di Graffignano che dovrà gestire l'avvio dei campionamenti.

«Avevamo preso un impegno coi cittadini che da troppo tempo vivono con l'angoscia di sapere cosa è stato indebitamente gettato in quei terreni. E abbiamo mantenuto la parola perché è questo che un'amministrazione seria deve fare», commenta soddisfatto il consigliere regionale del Partito democratico, Enrico Panunzi, che ha lavorato perché dopo anni si arrivasse a una svolta.

"Il sito in località Pascolaro, il Cassettone e Bivio del Pellegrino si presenta – si legge nella determina regionale con cui si conferma lo stanziamento – come una vasta area agricola coltivata a granaglie (orzo, grano etc...), seminativi oliacei (girasole, mais), sulla quale insiste, in regime concessorio, un'azienda faunistico-venatoria ed è ubicato nella Valle del Tevere, al confine tra Umbria e Lazio, in area soggetta a inondazioni da parte del fiume stesso". Inoltre, "il sito, circa 10 anni fa, è stato interessato da un'indagine della magistratura in quanto oggetto di un traffico illecito di rifiuti con relativo interramento degli stessi". Ma, nonostante le allarmanti analisi dell'Arpa che nel 2007 rivelarono la presenza di metalli pesanti, Pcb (policlorobifenili) e idrocarburi, su quei campi si è continuato a coltivare e poi lo scorso anno è stata anche autorizzata un'azienda faunistico-venatoria.

Con lo stanziamento regionale ora si potrà procedere col piano di caratterizzazione approvato a maggio dello scorso anno per capire nello specifico cosa è presente in quei terreni, "nel rispetto del principio della massima tutela e salvaguardia della salute pubblica e dell'ambiente", dicono dalla Regione. Ora spetterà al Comune non solo partire con la caratterizzazione non appena ricevute le prime risorse (poco più di 42mila euro sono stati impegnati già a dicembre), ma anche avviare "azioni volte al recupero delle somme anticipate nei confronti del soggetto responsabile del potenziale danno".
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA