Chissà, forse nella foga di dichiare guerra senza quartiere agli writer improvvisati, il prete si è spinto oltre. E pur di cancellare qualche scritta ha dato mandato a un operaio di coprire tutto con quella che sembra vernice o calce. Il risultato? Chiazze chiare persino sul peperino della facciata, mentre sui lati sembra quasi che l'operaio si sia divertito a lanciare secchiate di colore contro il muro, macchiando persino le lastre del pavimento.
Un pugno in un occhio sia perché la chiesa ha un notevole valore storico artistico (risale al XVII secolo e dentro conserva quadri di pregio) sia per la sua posizione giusto a metà di Corso Italia. "Un oltraggio al decoro urbano, una vera vergogna. A Viterbo - si sfogano i commercianti - ognuno si sente libero di fare ciò che vuole perché non ci sono controlli. I turisti vedono qui cose che altrove sarebbero inammissibili".
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