L’ultima volta era stata nel 2013, con le primarie della Madonna: l’8 dicembre di quell’anno nella provincia di Viterbo andarono al voto in oltre 15 mila. E stavolta? Uno scenario completamente diverso, secondo il segretario provinciale Andrea Egidi. «Allora – dice - Renzi era l’elemento di rottura e innovazione, questo ha determinato una reazione forte». Inevitabile, anzi fisiologico, un calo: l’asticella minima è a 10 mila. Quattro anni fa, contro Gianni Cuperlo e Pippo Civati, li prese Renzi da solo. «Credo che ci possiamo arrivare – continua – e che da questa soglia in poi ci si possa ritenere soddisfatti».
Nella Tuscia saranno al lavoro 300 volontari, per le primarie verranno allestiti 65 seggi. Uno per comune, con alcune eccezioni: due a Bomarzo, Civita Castellana, Montalto di Castro, Orte, Vetralla e Vitorchiano. E Viterbo naturalmente farà la parte del leone: sei in piazza Verdi, due a Grotte Santo Stefano e uno a Bagnaia e San Martino al Cimino.
Le liste: per Matteo Renzi scendono in campo il vice sindaco Luisa Ciambella, Andrea Egidi, Candida Conti e Pietro Marini. Per Andrea Orlando invece il consigliere regionale Enrico Panunzi, l’assessore di palazzo dei Priori Alessandra Troncarelli, Alessio Alessandrini e Paola Grassi. Niente lista locale a supporto di Michele Emiliano.
Potranno votare tutti gli iscritti e i non iscritti che abbiano compiuto 16 anni. Sono necessarie la tessera elettorale, la carta di identità e, per gli iscritti, la tessera del Pd. I non iscritti dovranno versare due euro.
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